Con l’accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso la Polizia di Palermo ha arrestato uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio comunale di Palermo. Secondo la Procura di Palermo, che coordina l’nchiesta, Pietro Polizzi, l’arrestato, per essere eletto avrebbe stretto un patto con i boss dell’Uditore, i costruttori Sansone, ritenuti da sempre vicini al boss Totò Riina. Polizzi è stato consigliere provinciale di Palermo, eletto all’epoca nell’Udc. Arrestato anche Agostino Sansone, fratello di Gateano, il proprietario della villa di Via Bernini in cui Riina trascorse gli ultimi mesi prima dell’arresto avvenuto il 15 gennaio del 1993.
E’ stata chiusa nel giro di un mese l’inchiesta che all’alba ha portato all’arresto di un candidato al Consiglio comunale di Palermo, Pietro Polizzi, con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. In carcere anche il costruttore Agostino Sansone e un suo collaboratore. Come emerge dall’inchiesta, l’incontro tra il candidato e Sansone sarebbe avvenuto ai primi di maggio. Nel corso di quel colloquio i due avrebbero stretto un accordo per le amministrative di domenica a Palermo.
Gli inquirenti lo hanno scoperto perché Sansone era intercettato e così hanno potuto ascoltare dal vico la promessa di appoggio. Pietro Polizzi, 52 anni è dipendente di Riscossione Sicilia, ed in passato è stato consigliere provinciale di Palermo.