Arresti Palermo, operazione CC svela riorganizzazione clan Porta nuova

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La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo ha delegato ai Carabinieri di Palermo l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale del Capoluogo nei confronti di 12 indagati (4 in carcere e 8 agli arresti domiciliari), ritenuti a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, coltivazione e spaccio di stupefacenti, violenza privata e lesioni personali aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose. L’operazione, chiamata Vento 2, segue quella conclusa lo scorso 6 luglio attraverso l’esecuzione di 18 fermi di indiziato di delitto emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia a carico di altrettante persone gravemente indiziate di essere capi e sodali del mandamento mafioso di Palermo – Porta Nuova.

Le indagini del Nucleo Investigativo di Palermo hanno integrato quelle già emerse nella prima fase dell’operazione e hanno permesso di ipotizzare, a carico degli indagati, gravi indizi in ordine a: partecipazione all’associazione mafiosa operante nel mandamento di Palermo Porta Nuova; associazione finalizzata al traffico di stupefacenti gestita, in tutta la sua filiera (dalle fasi di approvvigionamento all’ingrosso allo spaccio al minuto sul territorio) dai vertici della struttura criminale per alimentare le casse mafiose. L’associazione avrebbe assunto la gestione diretta di 6 piazze di spaccio, localizzate nei centralissimi quartieri del Capo, della Vucciria, di Ballarò e della Zisa (via dei Cipressi, piazza Ingastone e via Regina Bianca), tutte capeggiate da elementi gravemente indiziati di appartenere a cosa nostra; coltivazione e spaccio di stupefacenti; violenza privata e lesioni personali aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose.

L’inchiesta che all’alba di oggi ha portato all’arresto di dodici persone ritenute vicine al mandamento mafioso di Porta nuova di Palermo ha svelato la riorganizzazione della famiglia mafiosa della zona. Ne sono convinti il Procuratore aggiunto Paolo Guido, che coordina l’inchiesta con i sostituti Giovanni Antoci, Gaspare Spedale e Luisa Bettiol.

Gli indagati arrestati nell’operazione antimafia scattata all’alba a Palermo avrebbero gestito, secondo gli inquirenti, il traffico di stupefacenti “in tutta la sua filiera”. Dall’approvvigionamento all’ingrosso fino allo spaccio al minuto sul territorio. Secondo la Procura l’associazione avrebbe gestito direttamente sei piazze di spaccio, nei quartieri del Capo, della Vucciria, di Ballaro’ e della Zisa.

C’è anche Maria Carmelina Massa, la moglie del boss Giuseppe Incotrera, ucciso di recente nel quartiere Zisa di Palermo, tra i destinatari delle misure cautelari dell’operazione di stanotte a Palermo. Secondo quanto emerge dalle intercettazioni la donna sarebbe stata la cassiera del clan mafioso per gestire gli affari di droga. La donna è stata posta agli arresti domiciliari.

“Gli arresti dei carabinieri di stamattina, che fanno seguito a quelli dei giorni scorsi, rappresentano un duro colpo inferto alla mafia e, in particolare, al mandamento di Porta Nuova. Le operazioni Vento e Vento 2 hanno messo in luce un pericoloso sistema criminale, attivo nel traffico di stupefacenti, estorsioni e altre attività illecite di stampo mafioso, ma dimostrano l’attenzione sempre alta della Direzione distrettuale antimafia, della Procura della Repubblica di Palermo e delle forze dell’ordine, alle quali va il mio ringraziamento”. Così dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla dopo gli arresti di oggi.

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