Emergenza idrica non-stop a Gela

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Il sindaco Lucio Greco: “Musumeci verifichi cosa accade”

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E’ ancora emergenza idrica a Gela, in provincia di Caltanissetta. Il sindaco Lucio Greco ha scritto al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, per chiedere che si dispongano “tutti gli opportuni accertamenti e tutte le verifiche necessarie” per fare chiarezza sui motivi legati alla persistente crisi, iniziata a maggio, aggravatasi sul finire di giugno e ancora drammaticamente in atto. Il primo cittadino chiede che il governatore faccia da mediatore e organizzi al più presto un incontro alla presenza di Caltaqua e Siciliacque, alle quali, nei giorni scorsi, era già stata inviata una lettera nella quale Greco chiedeva il “ripristino immediato” delle forniture e, nelle more, di mettere delle autobotti gratuitamente al servizio della comunità. 

“Non è possibile che i cittadini di Gela continuino a pagare per le inadempienze delle due società – dice – e a soffrire a causa di questa penuria di acqua, tra l’altro nel periodo più caldo dell’anno. Devono risolvere immediatamente il problema, qualunque esso sia, e devono adottare tutti gli accorgimenti affinché non si ripresenti più”. Oltre che a Musumeci, il primo cittadino ha indirizzato la lettera anche agli assessori regionali all’Infrastrutture, Marco Falcone, e all’Energia, Daniela Baglieri, all’Ati e alla Prefettura.

“I cittadini sono giustamente esasperati – denuncia -. La frequenza delle prolungate sospensioni (spesso neanche comunicate preventivamente in modo che ci si possa organizzare), le troppe interruzioni sulla rete pubblica di distribuzione e le improvvise rotture della stessa rete di adduzione di sovrambito, inducono una decisa presa di coscienza da parte delle Autorità di controllo sui limiti oggettivi legati all’organizzazione e all’efficienza che le attuali società affidatarie non sono in grado di assicurare all’utenza pubblica. La frequenza delle interruzioni – conclude – è ormai tale da indurre a sospettare che ci sia la volontà, da parte di Caltaqua e Siciliacque, di riservare questo inaccettabile trattamento solo alla città di Gela, e non intendo più sopportare un simile comportamento”.

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