In carcere è finito un luogotenente, “Non svolgeva indagini delicate da anni”.
Con l’accusa di avere chiesto una somma di denaro a un boss mafioso, i Carabinieri del Ros di Palermo hanno arrestato un luogotenente dell’Arma, in servizio al Reparto investigativo della Compagnia di Licata, nell’agrigentino. I reati contestati sono di induzione a consegnare denaro e rivelazione di segreto d’ufficio. Ad accusare il carabiniere è l’avvocata Angela Porcello, ritenuta dagli investigatori tra i vertici di Cosa nostra nell’agrigentino.
Secondo quanto detto dalla professionista, il carabiniere arrestato avrebbe chiesto una somma di denaro al suo compagno, il capomafia Giancarlo Buggea, mentre questi era ai domiciliari. Secondo l’accusa, il sottufficiale che era incaricato di controllare Buggea, in cambio dei soldi non avrebbe svolto i dovuti controlli sul boss.
Il carabiniere, come apprende l’Adnkronos da ambienti investigativi, da “almeno quattro anni” era stato “estromesso dalle indagini più delicate” che svolgeva la Compagnia dei Carabinieri di Licata.