Più passa il tempo e più ci si rende conto che la raccolta differenziata a Catania fa acqua da tutte le parti. I risultati sono pessimi, la gente si lamenta e i turisti si fanno le foto con la munnizza come sfondo.
Già nelle scorse settimane il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, aveva chiesto di riprendere il sistema dei cassoni enormi per dare respiro all’intera città che affoga in un mare di spazzatura. Chiunque ha capito che Catania non è adeguata a questo sistema di raccolta e, dal centro alle periferie, le strade sono invase da montagne di sacchetti di plastica. Parliamo proprio di una incapacità di carattere strutturale visto che, dentro i palazzi, mancano aree di raccolta dei rifiuti che poi andrebbero conferiti, in base alla tipologia, nei giorni stabiliti. Insomma quello che nel nord Italia sembra banale, a Catania è pura fantascienza. Come se questo non bastasse i marciapiedi sono invasi dai liquami provenienti dalla spazzatura che resta sotto il sole di agosto per ore e ore.
Che dire poi della derattizzazione e della disinfestazione che non viene eseguita? In pratica ci sono tutti gli elementi giusti per essere invasi dai topo e dagli scarafaggi. Anzi, alcuni quartieri lo so già. Così mentre in altre città ci sono i cinghiali, noi a Catania abbiamo i ratti. Insomma una ben magra consolazione per un servizio che noi paghiamo a peso d’oro visto che qui c’è la tari più alta d’Italia. Nel frattempo il volantino del comune, distribuito in ogni casa, spiega che l’umido va messo fuori dalla porta di casa il sabato e poi il martedì successivo. Parliamo di un arco di tempo lunghissimo con tutte le conseguenze facilmente immaginabili per chiunque tranne che per questa amministrazione comunale.