Il “risveglio” della Città dello Stretto

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Parte l’opera di decentramento culturale per trasformare le periferie di Messina in “Teatri a cielo aperto”

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Continua senza sosta la meritoria attività di decentramento culturale che ha da sempre connotato la mission del Coro Lirico Siciliano, Ente lirico e concertistico di riferimento del panorama nazionale e internazionale.

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Dopo i trionfi dell’edizione 2022 del Festival Lirico dei Teatri di Pietra, che ha segnato un vero e proprio “risveglio” tanto dei più rinomati, quanto dei meno conosciuti, siti archeologici di età greca e romana della Sicilia e della Calabria, il Coro Lirico Siciliano, diretto da Francesco Costa, intende portare la grande classica, la tradizione operistica e il sinfonico in alcune tra le più significative location della periferia messinese, attraverso partnership con alcune significative realtà del territorio come Taormina servizi per la Cultura e lo Spettacolo (Tao scs) e Accademia Sarabanda.

La kermesse concertistica e teatrale, promossa dal Ministero della Cultura e dal Comune di Messina attraverso l’Avviso pubblico per la valorizzazione delle aree periferiche cittadine, prenderà il suo avvio oggi 20 Settembre, ore 20, presso la Chiesa Maria Regina degli Apostoli nel quartiere Ges.Ca.L., con un concerto che vedrà il Coro Lirico Siciliano esibirsi in alcune tra le più note e amate romanze della tradizione, da Mamma a Mattinata, da Non ti scordar di me a Parlami d’amore Mariù, da O sole mio a Musica Proibita.

Spazio ai più piccoli attraverso le più belle fiabe messe in scena dalla Associazione Accademia Sarabanda: Aladino e Colapesce vedranno, così, la luce, rispettivamente, il 29 Settembre alle ore 10 presso l’Istituto Comprensivo La Pira Gentiluomo di Camaro e l’8 Ottobre alle ore 16 presso la Parrocchia S. Maria Annunziata e S. Giuseppe di Bisconte.
A concludere la rassegna un recital con gli artisti del Coro Lirico Siciliano il 23 Ottobre alle ore 19 presso la Chiesa di Santa Maria di Gesù di Provinciale con alcune tra le più significative arie della tradizione operistica italiana ed europea.

Una vera e propria renaissance culturale che trasformerà questi “scheletri”, purtroppo sovente simbolo del degrado urbano ed edilizio, in teatro a cielo aperto, al fine di riaffermare l’appartenenza e il diritto di tutti alla cultura e all’arte e soprattutto alla cultura di qualità.

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