Il senso di solitudine e abbandono pervade questo romanzo storico in cui, nella cornice cupa e complessa dell’Italia dei primi del ‘900, Diego Aleo dà voce a personaggi profondamente umani e alla loro resilienza davanti alle insidie del potere.
Una resilienza dal volto di donna, quello di Rosalia protagonista del romanzo, che incontriamo sin dalle prime pagine come la moglie di Salvatore, un contadino costretto a lasciare la propria terra per dovere verso la patria e la monarchia. Col procedere del romanzo conosceremo tutti i volti di Rosalia: Rosalia la moglie, Rosalia la madre, Rosalia la donna a cui spetterà il compito di guidare un popolo di umiliati e offesi lungo la strada della giustizia.
“La tassa sul morto è una storia di coraggio e un inno alle più alte qualità dell’uomo” dichiara l’editore Salvo Bonfirraro, “ma è anche e soprattutto un dialogo sul vero significato della politica e della giustizia sociale. La tassa sul morto, la tassa sulle carrozze necessarie per i funerali, è infatti una ulteriore beffa ai danni degli ultimi. I contadini già decimati da guerra e pestilenza, schiacciati dalla povertà si vedono negato anche il diritto di morire ed essere pianti con dignità”
La tassa sul morto
“La politica è scienza sublime che promuove l’uomo e lo innalza a un livello superiore, è il porto di giustizia e di uguaglianza, è il criterio che consente all’uomo di mettere in evidenza le sue elevate qualità morali, peculiari per un buon governo della comunità. La politica eleva lo spirito e lo perfeziona, ma se a rappresentarla, se nell’ingranaggio del potere si insinuano individui corrotti e insensibili, la politica diviene la tomba della società, dove si ammassano i detriti del malgoverno e dell’immoralità. È allora che il disastro si abbatte sulla comunità e come fiume in piena tutto distrugge e tutto stravolge”.
L’AUTORE
Laureato in lettere, è stato uno dei fondatori della Pro Loco di Barrafranca e dell’attuale Radio Luce. Ha rivestito per diversi anni il ruolo di presidente del Circolo Cattolico, (di cui è stato anche fondatore), e dell’UCIIM di Barrafranca. Studioso di tradizioni popolari, nel 1986 ha pubblicato con Gaetano Vicari il libro La grande eredità-Viaggio attraverso le tradizioni della Settimana Santa nel cuore della Sicilia – Fede e folklore a Barrafranca; nel 2010 il saggio Dimenticare non si può – padre Cravotta; C’era una volta – raccolta di racconti popolari. Uno squarcio di paese fra passato e presente è il suo ultimo saggio scritto a quattro mani con Gaetano Vicari. Libidine di un angelo è il suo primo romanzo e Mezzo dollaro d’argento il suo ultimo, entrambi pubblicati con Bonfirraro.