Il cantautore siciliano LELLO ANALFINO si esibirà venerdì 25 novembre al MA di Catania, per una tappa del “IO MI DIVERTO (IN) TOUR” (ore 22:00). Nel corso del tour, Lello presenta dal vivo i brani del suo nuovo album solista “PUNTO E A CAPO” (distribuzione ADA Music Italy – https://ada.lnk.to/puntoeacapo), anticipato dai singoli “Mi fai stare bene” e “Tutto sembra normale”.
“Punto e a capo” è un disco caratterizzato da sonorità moderne, elettroniche e quasi psichedeliche, che raccontano un nuovo cammino musicale per Lello Analfino, sempre costantemente alla ricerca di nuovi stili e nuovi suoni. Il viaggio di Lello Analfino intrapreso con questo progetto musicale racconta la volontà dell’artista di aprirsi a nuovi orizzonti, nel segno del desiderio di cambiare e conquistare il futuro usando il presente come incipit. Diverse anche le collaborazioni con importanti voci del cantautorato contemporaneo: Mario Venuti, Erica Mou e Miele.
Il disco abbraccia diverse tematiche, che vanno dall’amore alle riflessioni sulla vita quotidiana e sul nostro io più intimo e privato, toccando però anche temi sociali e civili come l’immigrazione e l’accettazione delle diversità e delle varie culture del mondo.
Questa la tracklist di “Punto e a capo”: “Tutto sembra normale”, “Maschere”, “Svegliati”, “Eroi diversi” feat. Miele, “Mi fai stare bene”, “Ogni volta”, “Io mi diverto”, “Baci definitivi” feat. Mario Venuti, “Regina del mondo”, “La tristezza non esiste” feat. Erica Mou.
Lello Analfino, cantautore da sempre in lotta contro gli stereotipi e le convenzioni, nel brano “Tutto sembra normale”, racconta proprio come la società di oggi sembra assopita e obbligata a comportarsi seguendo cliché, mode e convenzioni, dimenticando i valori più importanti.
«Siamo tutti intrappolati nelle parole, in tanti concetti, tanti punti di vista e cerchiamo il meglio per noi stessi, dimenticandoci che c’è molta gente che deve combattere una guerra per la sopravvivenza. Nel mondo ci sono diverse problematiche di natura politica e sociale: guerra, violenza, razzismo e ciò che mi preoccupa di più è il futuro dei nostri figli – racconta Lello Analfino – I giovani di oggi sono abbandonati a se stessi, e come scrive Recalcati nel suo libro “La sindrome di Telemaco”, i genitori sono troppo impegnati a ritrovarsi più che trovare la propria progenie. Ritrovare noi stessi, allontanandosi da quello che ci impone la società, stare insieme è questo l’obiettivo principale a cui dobbiamo aspirare».
Intorno a questo messaggio, ruota anche il concept del videoclip, girato a Palermo con la regia di Miriam Rizzo e la fotografia di Daniele Ciprì (al lavoro già con grandi nomi del cinema italiano quali Marco Bellocchio, Matteo Rovere, Luca Miniero e Ficarra e Picone).
Gli attori interpretano il ruolo di clown quasi in tranche, rappresentando proprio quella società che a volte sembra non accorgersi dei problemi reali del nostro tempo e che reagisce in maniera passiva agli accadimenti nel mondo.
«Personalmente però credo che si debba avere ancora la speranza nel futuro, dobbiamo e possiamo reagire per capire che vivere in maniera approssimativa e superficiale quello che sta accadendo non può e non deve essere normale – aggiunge Lello Analfino – Ho girato il video nelle strade di Palermo per omaggiare la mia terra, che è espressione di questa visione dolce e amara allo stesso tempo della vita e ringrazio la regista Miriam Rizzo e Daniele Ciprì, leggendario direttore della fotografia ed eccellenza del nostro territorio nel mondo, per essere riusciti a mettere in scena questi sentimenti».
Frontman del gruppo siciliano Tinturia, nel corso della sua carriera Lello Analfino si afferma e si conferma come vero e proprio “animale da palcoscenico”. I suoi concerti sono un’esplosione di musica e intrattenimento, col pubblico Lello si trasforma in un moderno folletto che non ha paura di esprimere liberamente i suoi pensieri attraverso la musica. Lello Analfino, infatti, è anche un cantautore che principalmente attraverso la composizione di colonne sonore è sempre stato in prima linea relativamente a tematiche di carattere sociale e politico come la lotta contro la mafia e ha prestato il suo volto a favore di diverse campagne di sensibilizzazione su varie tematiche. Lello porta avanti la sua carriera solista parallelamente all’attività con i Tinturia, riversando nel progetto tutta la sua creatività, in grado di spaziare senza difficoltà dal pop al reggae, dal funk al rap – con un pizzico di folk innato nelle sue radici sicule ormeggiate nel mare siciliano. Con i Tinturia, Lello Analfino ha pubblicato 6 album, esibendosi in tutta Italia e all’estero. Ha collaborato, nel corso degli anni anche con Ficarra e Picone, componendo brani per i diversi progetti televisivi e cinematografici del duo comico. Il brano “Cocciu d’amuri” scritto per il film “Andiamo a quel paese” è stato candidato ai Nastri D’Argento nel 2015. Si è esibito per Papa Benedetto XVI in occasione del suo pellegrinaggio a Palermo nel 2010 e al Concerto del Primo Maggio di Roma con Paolo Belli nel 2011, tornando a calcare quel palcoscenico per diversi anni ancora, tra cui nei 2015 con i Tinturia; e infine ha suonato per il la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Partanna (TP) in occasione del 50° anniversario del Terremoto nella Valle del Belice e per Papa Francesco nel 2018. Altri suoi progetti sono stati la “Lello Analfino Lounge Orchestra“, una band formata dai maggiori esponenti del jazz in Sicilia e il “Lello Analfino Acoustic – 3io in4”, in cui ha unito la sua anima teatrale alla musica, grazie all’accompagnamento di un terzetto di musicisti, miscelando le sue radici etno con la sua anima pop. Nel 2017 Lello Analfino ha anche pubblicato un remake del celebre brano dei Righeira “L’estate sta finendo” riarrangiato e reinterpretato in una chiave più malinconia, con un suono rarefatto e psichedelico. Nel 2021 ha partecipato al Festival del Cinema di Venezia per aver composto il brano di chiusura del film “Cuntami”, diretto da Giovanna Taviani