Realizzato dal Teatro Biondo di Palermo nell’ambito del progetto per le periferie urbane promosso dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Assessorato alle Culture di Palermo
Si intitola “Itaca – Dove tutti i sentieri s’incontrano” lo spettacolo di Gigi Borruso, progetto vincitore del bando per le periferie urbane lanciato dal Ministero della Cultura (MiC) con la collaborazione dell’Assessorato alle Culture del Comune di Palermo, e realizzato nel quartiere Brancaccio dal Teatro Biondo di Palermo.
Dopo il successo ottenuto alla Casa Museo del Costume Teatrale di Brancaccio, lo spettacolo viene riproposto nella Sala Strehler del Teatro Biondo dal 23 al 27 novembre.
Il testo originale di Gigi Borruso intreccia i racconti, in prima persona, di alcuni personaggi dell’Odissea con le suggestioni e le parole raccolte tra gli abitanti di Brancaccio, che hanno assistito alle performance e alle letture sul mito, portate per le strade del quartiere durante la prima fase del progetto.
La rappresentazione è stata concepita come metafora del viaggio intrapreso da Odisseo e dai diversi personaggi del poema omerico: il cantore cieco Demòdoco, Euriclea, la nutrice di Odisseo, Penelope, Circe, Calipso, le Sirene e infine Odisseo e alcuni suoi compagni di viaggio.
In scena gli attori Stefania Blandeburgo e Giuseppe La Licata e gli allievi attori del DanisinniLab diretto da Gigi Borruso: Dino Bentivegna, Fabio Bonaccorso, Francesco Cammarata, Nadia Conti, Valeria D’Aquila, Paola Minasola, Joshua O’Neill, Lucrezia Orlando, Maria Piraino, Tamara Trovato, Barbara Tuttoilmondo, Manuela Tuzzolino.
I residenti del quartiere hanno partecipato al laboratorio scenografico diretto da Valentina Console e al laboratorio di sartoria condotto da Francesca Pipi, realizzando scene e costumi per lo spettacolo in un’atmosfera di condivisione e confronto sulle le tematiche sociali del racconto, che si sono rivelate ancora attuali.
Le musiche originali di Mario Bajardi sono eseguite dal vivo dall’autore.
La rappresentazione è intervallata da un video di Rossella Puccio realizzato durante le diverse fasi del progetto.
Itaca prende spunto dai racconti della gente del quartiere per attualizzare l’Odissea di Omero, che diventa metafora di una condizione esistenziale travagliata ma che si carica di speranza.
«L’Odissea – spiega Gigi Borruso – è il nostro grande Racconto dell’andare e del tornare, degli incontri e degli abbandoni. Oggi più che mai si vive in un’epoca in cui difficilmente si trova la giusta via da percorrere e si coglie l’essenza profonda dei legami».
Per le strade di Brancaccio, memori di padre Pino Puglisi e della sua lotta alla mafia, Borruso e i suoi attori hanno raccolto le voci «di chi si è lasciato una vita di violenza alle spalle, di chi lotta per la dignità di un quartiere, di chi si è rimboccato le maniche», cittadini e cittadine che non hanno perso la speranza pur vivendo tra incertezze e timori.
Nello spettacolo, il nòstos (il ritorno) viene dunque interpretato come un approdo «a un nuovo modo di essere nell’incontro con gli altri; per riprendere in mano se stessi», spiega ancora Borruso, affacciandosi alla vita da un’altra prospettiva. Proprio come nel poema epico, l’amore, la solitudine, la rabbia, il coraggio di riscattarsi e di affrontare le avversità sono gli stati d’animo raccontati dalla gente, in casa o per le strade, sentimenti ai quali il teatro dà forma per tenere viva memoria e speranza.
Itaca è, secondo il regista, «un viaggio a più voci, faccia a faccia con alcuni personaggi di questa grande epopea», segno ineludibile del «desiderio d’essere riconosciuti, compresi».
Il debutto dello spettacolo testimonia l’impegno del Teatro Biondo, in sintonia con l’Assessorato alle Culture, per la riqualificazione delle periferie e dei quartieri storici di Palermo: Brancaccio, dopo Danisinni, è dunque una tappa di questo percorso di crescita e di condivisione nel nome dell’arte e della cultura.
Progetto Itaca – Teatro Biondo di Palermo
ITACA
dove tutti i sentieri s’incontrano
testo e regia
Gigi Borruso
con
Stefania Blandeburgo, Giuseppe La Licata
e con gli attori del Laboratorio DanisinniLab
Dino Bentivegna, Fabio Bonaccorso, Francesco Cammarata, Nadia Conti,
Valeria D’Aquila, Paola Minasola, Joshua O’Neill, Lucrezia Orlando, Maria Piraino, Tamara Trovato, Barbara Tuttoilmondo, Manuela Tuzzolino
scenografia e direzione laboratorio scenografico
Valentina Console
costumi e direzione laboratorio costumi
Francesca Pipi
musiche
Mario Bajardi
eseguite dal vivo dall’autore
video
Rossella Puccio
assistente alla regia
Dorotea Passantino
assistente alla scenografia
Felicetta Giordano
assistente ai costumi
Alessandra Guagliardito
hanno partecipato al Laboratorio scenografico
Marivita Muratore (coordinamento),
Erina Avara, Egidio Correnti, Antonina Di Vita, Pietro Lo Presti, Giovanna Luparello,
Pina Siragusa, Onofrio Targia, Maria Zangaloro
hanno partecipato al Laboratorio costumi
Loredana Alfano, Teresa Lo Monaco, Maria Giovanna Sampognaro,
Francesca Somma, Claudia Terranova, Rosaria Zito
con la collaborazione del Centro Padre Nostro, del Museo Sociale Danisinni,
del DanisinniLab e della Casa Museo del costume teatrale di Palazzo Chiazzese
servizi tecnici e maestranze del Teatro Biondo Palermo
Teatro Biondo Palermo, Sala Strehler
mercoledì 23 novembre ore 21:00 – giovedì 24 ore 10:00 e ore 21:00 – venerdì 25 ore 21:00 – sabato 26 ore 17:00 – domenica 27 ore 20:00
Le voci dell’Odissea
prima scena
Demòdoco, Sempre da una guerra nasce ogni cosa
con Giuseppe la Licata
seconda scena
Euriclea, Nessuna è una donna qualunque
con Stefania Blandeburgo
terza scena
Penelope, Circe, Calipso, Gli addii sono solo illusioni
con Maria Piraino, Lucrezia Orlando, Manuela Tuzzolino
quarta scena
Le Sirene, La voce e il silenzio
con Barbara Tuttoilmondo, Nadia Conti, Tamara Trovato, Paola Minasola, Valeria D’Aquila
quinta scena
Odisseo e i marinai, In bilico fra una guerra e un ritorno
con Fabio Bonaccorso, Stefania Blandeburgo, Dino Bentivegna, Francesco Cammarata, Joshua O’Neill
sesta scena
Demòdoco, Itaca sogneremo stanotte
con Giuseppe La Licata
note d’autore e di regia
Itaca è lì dove tutti i sentieri s’incontrano
L’Odissea è il nostro Grande Racconto, l’albero millenario da cui originano tutti i racconti dell’andare e del tornare, degli incontri e degli abbandoni. Un racconto ancora oggi rivelatore per noi che nella storia viviamo fra un intreccio di rami dove si fatica a capire la via da percorrere, dove si fatica a comprendere la realtà dei legami.
L’abbiamo portato per le strade di Brancaccio e all’inizio avevo poche certezze sul senso di questa ricerca fra il mito e il presente. Qui ho ascoltato di altri naufragi, di chi si è lasciato una vita di violenza alle spalle, di muri che ti tagliano fuori, di chi lotta per la dignità d’un quartiere, di chi si è rimboccato le maniche, di speranze, della mafia e di risposte tardive, di chi qui vive come straniero. Da molte voci ho sentito della morte di Pino Puglisi come spartiacque per il sorgere d’una nuova coscienza e della paura che questa luce possa spegnersi. E ho pensato: il ritorno non è il ritorno a una condizione perduta, è piuttosto approdare a un nuovo modo di essere nell’incontro con gli altri; riprendere in mano se stessi è, forse, guardare alla vita con occhi diversi.
Paziente il teatro tesse i suoi fili per dare forma alle nostre domande, pescando fra le storie antiche e quelle sentite per strada, come le donne del mito e di oggi, che infinite attese intrecciarono e intrecciano per tenere viva memoria e speranza.
Così è nato Itaca, un viaggio a più voci, faccia a faccia con alcuni personaggi di questa grande epopea. Alle loro voci ho intrecciato, come un filo sottile, le parole delle donne e degli uomini qui ascoltate. Vi diranno dell’amore e dell’attesa, della solitudine e della rabbia, delle porte dietro cui hanno invano bussato, del coraggio e dei nodi da sciogliere per ritornare ad essere se stessi. Del desiderio d’essere riconosciuti, compresi. Forse Itaca è lì dove i nostri sentieri s’incontrano.
Gigi Borruso