Piantumante alcune essenze mediterranee nelle aree protette di Agira e San Gregorio
Valorizzare le aree a verde e promuovere la conservazione del patrimonio vegetale autoctono per far acquisire alle giovani generazioni l’importanza e le conseguenze positive di alcune azioni, come piantare alberi, nel contrasto ai cambiamenti climatici e alle connesse catastrofi e, quindi, sul benessere della società.
E non a caso stamattina (21 novembre), l’Università di Catania, nell’ambito delle attività di Terza missione, ha coinvolto numerosi studenti di diversi istituti scolastici per “festeggiare” la Giornata mondiale degli Alberi – istituzionalizzata nel 2013 – evidenziando il contributo che ognuno di noi deve dare per contenere il riscaldamento globale a 1,5 °C, vero obiettivo dell’Accordo di Parigi.
Per evidenziare i “valori” della giornata il personale dell’ateneo, insieme con gli studenti, hanno piantumato alcune essenze di carrubo, un albero ampiamente diffuso in Sicilia, dal quale spesso si ricavano risorse naturali di grande pregio ancora adesso, nelle riserve naturali “Vallone di Piano della Corte” di Agira e “Complesso Immacolatelle e Micio Conti” di San Gregorio di Catania.
Ad Agira – grazie al contributo del Comune e dell’Ic “Giusto Sinopoli” – sono stati messi a dimora tre alberi di carrubo nel giardino dei diversi plessi scolastici con la partecipazione di numerosi alunni alla presenza del sindaco Maria Gaetana Greco, degli assessori Nicoletta Manuele e Valerio Pelleriti e del dirigente scolastico Fernando Cipriano. Nel corso della cerimonia Renzo Ientile (direttore della riserva naturale agirina) e Emilia Musumeci (responsabile del progetto ScuolAmbiente) hanno illustrato l’area protetta e la sua importanza per il territorio prima di piantumare insieme con gli studenti le giovani piantine.
A San Gregorio, grazie al contributo del Centro Studi di Acitrezza, sono state piantumate alcune essenze di carrubo che faranno parte di un’aula didattica all’aperto nella zona B dell’area protetta per tutti gli studenti che vorranno cimentarsi nella cura di queste piante e rendere così le aree naturali una vera e propria “rete naturale” in grado di migliorare la resilienza, le condizioni microclimatiche e la qualità dell’aria del territorio delle città e del pianeta. Ad aiutare i giovani studenti il direttore dell’area protetta Giovanni Sturiale e il presidente del Csa Antonio Castorina.
«La celebrazione della giornata di oggi dimostra come il culto e il rispetto dell’albero è il segnale di progresso civile, sociale, ecologico ed economico di un popolo – spiega la dott.ssa Emilia Musumeci, responsabile del progetto educativo “ScuolAmbiente” -. L’albero non è solo un dono della natura, ma è anche lo strumento che la Natura ci ha messo a disposizione per intervenire sui cambiamenti climatici, sulla nostra salute e sulla qualità della nostra vita. Le foreste oltretutto sono uno scrigno di biodiversità, ospitando l’80% delle specie animali e floreali terrestri e sono necessarie per mitigare l’effetto serra e cambiamenti climatici e contrastare l’innalzamento della temperatura globale».
«Quasi il 30 per cento delle terre emerse del pianeta è coperto da boschi questo patrimonio verde è minacciato dal disboscamento incendivo ma la minaccia più grande sono gli incendi che ogni anno distruggono migliaia di ettari di boschi con conseguente perdita di biodiversità e immissione in atmosfera di quantità enormi di anidride carbonica e altri gas serra – aggiungono i direttori delle due riserve naturali, Renzo Ientile e Giovanni Sturiale -. Per proteggere questo patrimonio c’è molto da fare a partire dalle scuole ed è per questo che ogni anno le riserve naturali gestite dall’Area della Terza missione dell’Università di Catania promuovono iniziative per valorizzare spazzi verdi e preservare il patrimonio vegetale autoctono».
Nella foto alcuni momenti dell’iniziativa a San Gregorio