Dal 9 gennaio, nei locali di Villa Zingali Tetto in via Etnea 742, sarà possibile ammirare le esposizioni curate anche dagli studenti dell’ateneo catanese
Riscoprire la Roma del passato e la Sicilia austriaca grazie alle due mostre organizzate dal Museo della Rappresentazione del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania in esposizione nei locali di Villa Zingali Tetto (via Etnea 742).
Dal 9 gennaio, infatti, riaprono i battenti delle mostre “Vedute di Roma tra passato e presente. Un contributo di Giovanni Battista Piranesi alla storia del restauro” curata da Giulia Sanfilippo (con la collaborazione di Bibiana Borzì e Attilio Mondello) e “Sicilia austriaca 1720-1734” curata da Vincenza Garofalo, Marco Rosario Nobile, Federica Scibilia e Domenica Sutera.
La prima mostra espone, al piano nobile della villa Zingali Tetto, dieci incisioni della collezione del fondo Giovan Battista Piranesi, che “dialogano” con le tavole elaborate dagli allievi dell’insegnamento di Restauro architettonico e Laboratorio di restauro (modulo Restauro architettonico, docente Giulia Sanfilippo) del corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Catania.
Nelle due sale sono esposti gli elaborati degli studenti che riportano le analisi tecnico-costruttive e dei restauri eseguiti dall’800 ad oggi di quattro monumenti dell’antichità classica (l’Anfiteatro Flavio, l’Arco di Tito e i templi di Ercole Vincitore e Portuno) rappresentati da Piranesi (1720-1778) in stato di rovina o inglobati in strutture d’epoca medievale nelle incisioni tratte dalle serie Vedute di Roma.
Le opere selezionate tra le 1048 tavole d’incisioni provenienti dalla Reale Calcografia romana (oggi Istituto Centrale per la Grafica) hanno “insegnato” agli studenti strumenti e metodi impiegati nelle costruzioni antiche e indicato loro i processi trasformativi sia delle architetture sia dello spazio urbano che le contiene.
Il percorso espositivo si completa con un video che esemplifica con modelli 3D gli aspetti tecnici dei restauri dei quattro soggetti architettonici in esposizione, con un piccolo modello fisico stampato in 3D e con il collegamento al volume delle Antichità Romane digitalizzato dalla Biblioteca nazionale di Francia (progetto Gallica) consultabile con un touch-screen per visualizzare nel dettaglio ad alta definizione tutte opere comprese nel volume.
La seconda mostra, visitabile in due sale al piano rialzato della villa Zingali Tetto, è stata inizialmente pensata in occasione della celebrazione del terzo centenario del Viceregno austriaco in Sicilia, coincidente con il periodo che va dal 1720 al 1734. Nata in collaborazione con l’Istituto Storico Austriaco di Roma, dove l’esposizione si è tenuta nel dicembre 2021, è stata in seguito ospitata a Palermo nella Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
Frutto di un serrato dialogo tra le discipline della storia dell’architettura e del disegno, il percorso espositivo ricostruisce il panorama dell’architettura in Sicilia durante il Viceregno austriaco attraverso una selezione di progetti e architetture significative.
Accompagnata dal relativo catalogo edito da Palermo University Press, l’esposizione prevede un’articolazione in due sezioni tematiche denominate “Architettura della corte e per la corte”, legata a opere per la corte o relazionate a commissioni di funzionari austriaci e “Architettura dell’ossequio”, relativa a committenze o architetture che, formalmente o simbolicamente, delineano un’appartenenza o una filiazione da modelli austriaci.
I materiali esposti sono costituiti da incisioni settecentesche, plastici tridimensionali relativi a ville aristocratiche, filmati con animazioni 3D e pannelli con rappresentazioni digitali, finalizzate alla riproposizione di apparati effimeri legati alla dinastia regnante, alla ricostruzione di architetture perdute o notevolmente alterate rispetto alla facies originaria, documentando un frammento poco noto, ma importante, di storia dell’architettura siciliana.
Le due mostre, che sono state inaugurate il 21 dicembre scorso, potranno essere visitate tutti i giovedì dalle 10 alle 13 e i venerdì dalle 16 alle 19, fino al 16 febbraio 2023.
Nella foto la cerimonia di inaugurazione delle due mostre e gli studenti che le hanno curate