Palermo, arrestata per corruzione preside-simbolo della scuola Falcone 

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La preside simbolo dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen 2 di Palermo, tra i cittadini nominati Cavaliere al merito dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per essersi particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza Coronavirus, è stata arrestata all’alba di oggi dai carabinieri di Palermo nell’ambito di un’indagine per peculato e corruzione coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise. Ai domiciliari insieme a lei sono finiti il vicepreside della scuola e una professionista privata

La Pubblica amministrazione come “un pozzo dal quale attingere costantemente qualsivoglia utilità, dagli strumenti tecnologici di ultima generazione ai generi alimentari”. Così, secondo gli i carabinieri della sezione Eppo del nucleo Investigativo di Palermo la preside dell’istituto Falcone dello Zen, Daniela Lo Verde, e il suo vice, Daniele Agosta, arrestati stamani nell’ambito di un’indagine per corruzione e peculato coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise, consideravano il loro ruolo di pubblici ufficiali. “Le loro condotte – spiegano gli investigatori – risultano particolarmente gravi alla luce della loro completa adesione a logiche di condotta meramente utilitaristica, della strumentalizzazione dell’azione amministrativa e dalla vocazione a ritenere la pubblica amministrazione come un pozzo dal quale attingere costantemente qualsivoglia utilità, dagli strumenti tecnologici di ultima generazione ai generi alimentari”.

Ad aggravare il quadro, secondo gli uomini dell’Arma, ci sarebbe il fatto che la preside avrebbe “costantemente alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalità, nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa, di fatto abbandonando l’esercizio del suo ruolo tipizzato di controllo e di gestione finalizzato al buon andamento dell’istituto Falcone, che si rivolge a un’utenza particolarmente fragile, costituita da alunni che sono già penalizzati da un contesto sociale e culturale di degrado come quello in cui versa il quartiere Zen”.

E’ stata la denuncia di un’ex insegnante dell’ istituto Falcone dello Zen di Palermo a fare scattare le indagini che all’alba di oggi hanno portato all’arresto della preside Daniela Lo Verde, finita ai domiciliari insieme al suo vice e a una professionista nell’ambito di un’indagine per corruzione e peculato. L’operazione dei carabinieri della sezione Eppo del nucleo Investigativo di Palermo ha fatto luce su “un unitario centro di interessi illeciti, radicato all’interno dell’Istituto comprensivo” nella gestione di fondi, sia nazionali che europei, nell’ambito di vari progetti scolastici.

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