Sul litorale jonico di Giardini Naxos riapparse macine e molazza  risalenti al Medioevo

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A seguito delle mareggiate di fine inverno sul litorale jonico di Giardini Naxos , Taormina in frazione di  Mazzarò ed a Letojanni in frazione Fondaco Parrino sono riapparse delle cave litorali di macine e molazza  risalenti molto probabilmente al periodo medioevale.

Grazie alle sinergie locali con il mondo del’ associazionismo rappresentato dalla Serapide presieduta dell’agronomo Daniel Carnabuci , il professore Ernesto Bellomo, geologo, il Parco Archeologico di Giardini Naxos diretto dalla Dott.sa Gabriella Tigano e la collaborazione dell’Archivio storico di Giardini Naxos presieduto da Antonio Vadalà,  si è riusciti a descrivere l’origine e l’uso di tali siti i quali rappresentano certamente delle aree di interesse storico rilegate allo sviluppo agroindustriale del territorio.

La cava più interessante la si rinviene sul lungomare di Giardini Naxos ove affiora un livello microconglomeratico (beach rock), al cui interno sono evidenti le tracce di estrazione di molteplici macine di mulino, per macinare le granaglie e di molazze di frantoio, per macinare le olive. Il loro numero è pari a circa un centinaio.

Da documentazione storiche si confermano una maggiore estensione del livello verso l’entroterra e la sua parziale cementificazione.

Le tracce di estrazione, accompagnate da qualche esemplare di macina/molazza ancora in sito (attaccata quindi alla roccia del substrato), sono impostate su di un livello microconglomeratico, formato da sedimenti marini (sabbie, ghiaie e ciottoli), consolidati attraverso fenomeni diagenetici molto veloci, da un punto di vista geologico. L’assetto, la forma, le dimensioni e la natura litologica dei clasti confermano l’origine marina ed un’età di formazione del livello relativamente recente (più recente di 100.000 anni).

Il sito risulta interessante per il grande numero di mole/molazze (estratte o ancora in posto) e per la vicinanza al mare quale punto di carico dei materiali sulle navi, sul fondale prospiciente si rinvengono due bitte per ormeggio .

Lembi più o meno estesi di tale formazione rocciosa e di relative cave affiorano inoltre nei comuni di Letojanni in frazione Fondaco Parrino e nel comune di Taormina nella sua frazione di Mazzarò posto nel litorale antistante l’Hotel Villa Sant’Andrea.

Tali macine e molazze, legate rispettivamente alla macinazione di granaglie e alla molitura delle olive, risultano abbastanza frequenti negli antichi opifici del territorio della bassa e media valle dell’Alcantara ivi incluso della valle del Sirina in Taormina In definitiva, si sottolinea l’importanza dei siti, visto il numero elevato dei reperti  e delle loro particolari bellezze paesaggistiche. Dovrebbe pertanto essere attenzionato sia per una sua tutela e protezione dal moto ondoso, sia per una sua migliore fruizione al pubblico a tal scopo una relazione dettagliata è stata messa a  disposizione della Soprintendenza BB. CC.  per ulteriori studi e/o approfondimenti.

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