Al Museo Civico di Castelbuono “Lu Cuntu d’Alcesti”

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Oggi sabato 13 maggio alle ore 17.30 e 18.30 si svolgerà al Museo Civico di Castelbuono, la performance finale del percorso di Teatroterapia Lu Cuntu d’Alcesti, diretto da Annamaria Guzzio, esperta di Arte terapia I.T.E. – Associazione Spazioscena di Castelbuono.

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Lu Cuntu d’Alcesti è il secondo appuntamento del Programma Pubblico di Dreaming Alcestis, curato da Maria Rosa Sossai – Dipartimento Progetti Partecipativi Museo Civico di Castelbuono e dall’artista Beatrice Gibson, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021) della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

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La performance è il momento finale di un laboratorio partecipativo di 9 incontri svolti nei mesi di marzo, aprile e maggio, e ha compreso una riflessione sul mito, la scrittura creativa di un modo personale di leggere il viaggio di Alcesti nell’Ade, l’elaborazione di un testo e un’improvvisazione teatrale. Le fonti ispiratrici sono state, oltre al testo di Euripide, la lirica del poeta Rainer Maria Rilke e il testo di Giovanni Raboni Alcesti o La recita dell’esilio.


Traendo ispirazione dal film di Beatrice Gibson, Dreaming Alcestis, nella versione installativa ideata per l’esposizione al Museo Civico di Castelbuono – una stanza buia con una struttura pensata per fruire l’opera in una condizione di rilassamento – la performance invita il pubblico a intraprendere un viaggio introspettivo e a interrogarsi sul viaggio interiore che Alcesti compie alla ricerca di se stessa, e dal quale riemergerà profondamente cambiata. Entrare in contatto con la sua parte in ombra farà di lei una donna nuova, molto diversa dalla donna obbediente agli stereotipi del suo tempo, alla quale la vita accanto allo sposo Admeto l’avrebbe destinata.


Le partecipanti e i partecipanti al laboratorio hanno riflettuto insieme e hanno dato vita a un racconto personale e intimo, in cui Alcesti è una donna coraggiosa che accetta di attraversare il dolore e la sofferenza come necessaria tappa verso una nuova consapevolezza. Non più la figurante all’inseguimento del falso mito del successo e della felicità ad ogni costo, ma la protagonista di un personale viaggio che, sebbene rischioso e dolente, conduce verso una vita piena. 

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