Speri: diventa spa, in 2022 fatturato sale a 32 mln

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Prosegue la sua crescita dell’’engineering romana Speri, che si trasforma in Spa, con un fatturato che nell’esercizio 2022 passa dai 14,4 ai 32 milioni di euro, un portafoglio ordini di 50 milioni ed un dinamico team salito a 350 professionisti, competenti, motivati ed appassionati. La società fa così registrare un altro anno di forte crescita, confermando il trend degli ultimi cinque anni di attività, con una tendenza per il 2023 di fatturato superiore a 40 milioni di euro ed organico di 500 unità.

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“Per far fronte alle rinnovate dimensioni – spiega Giorgio Lupoi, Ceo di Speri e presidente di Oice, l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria e architettura aderente a Confindustria – la società nel 2023 si è trasformata in Spa, con apertura dell’azionariato ai principali direttori verso un modello di employee ownership. Puntiamo al consolidamento del nostro ruolo in Italia con sedi diffuse su tutto il territorio e ad affermarci all’estero con le iniziative avviate nel Regno Unito, in Africa e negli Stati Uniti”.

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I mercati di riferimento dell’attività di Speri sono il settore alberghiero, dove consolida la sua posizione come player di riferimento per i più grandi gruppi internazionali; il mondo delle infrastrutture, con una competenza specifica nell’ammodernamento delle opere d’arte esistenti con tecniche basate su efficienza, manutenibilità, durabilità e sostenibilità; la progettazione integrata e multidisciplinare, in grado di trovare soluzioni tailored alle esigenze dei clienti. Con la volontà di contribuire alla creazione di un futuro sostenibile, Speri è attiva nel settore energetico e ambientale con importanti servizi per Enel Green Power e Alstom. Fondata nel 1974 da Giuseppe Lupoi, l’azienda è oggi guidata dalla seconda generazione, Giorgio Lupoi ceo ed Alessio e Francesco nel CdA.

“Attraverso l’innovazione dei processi vogliamo rilanciare la grande cultura tecnica italiana” osserva Lupoi, “una tradizione di eccellenza, il continuo investimento nell’innovazione e nella digitalizzazione, valori condivisi di sostenibilità ed inclusività, di famiglia e work-life balance sono i drivers del piano strategico di Speri che hanno permesso di attrarre giovani talenti, 70% under 35, e di ottenere la certificazione per la parità di genere con un gender split 58%-42%. In questo contesto si deve inquadrare la nostra scelta di integrare professionalità di rilevante esperienza internazionale e consolidare collaborazioni strategiche con l’industria e il mondo accademico, l’Università La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli e l’Università di Pavia”.

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