“La situazione è sicuramente complicata, certamente il caldo non aiuta e accanto alle aggressioni registriamo atti di autolesionismo e suicidi: è di oggi il 39esimo da inizio anno”. Daniela De Robert, garante nazionale delle persone private della libertà, commenta così all’Adnkronos le tensioni crescenti negli istituti di pena del Paese.
“In estate poi – spiega – gli istituti sono ancora più vuoti, mancano personale, attività, anche il terzo settore (associazionismo, progetti, scuola) è meno presente. Il carcere diventa così un luogo chiuso, dove la sensazione del tempo vuoto si unisce al malessere di chi, una volta recluso, si convince di non contare nulla. Non è un caso che il maggior numero di suicidi si registri tra i nuovi entrati e tra quanti, ormai a fine pena, temono la libertà e la possibilità di non essere accettati, con un passato da detenuto. In un clima così è facile, allora, che le tensioni ci siano anche con il personale in servizio”. (Adnkronos)