Nonostante la condanna definitiva, era ancora a piede libero con pieno campo per continuare il proprio business criminale che già da qualche anno si era focalizzato sullo spaccio di cocaina nel cuore di Seregno. Tutto questo fino a ieri pomeriggio quando, attorno alle 18.30, i carabinieri della Sezione Radiomobile della compagnia di Seregno, durante l’attività di pattugliamento delle strade cittadine, transitando in corso Giacomo Matteotti, hanno riconosciuto un noto pregiudicato 40enne di origini marocchine, senza fissa dimora ma di fatto solito aggirarsi per la Brianza, che camminava sul marciapiede.
I militari, considerando l’ampio curriculum criminale dell’uomo e, in particolare, i suoi precedenti per stupefacenti e rapina, hanno quindi deciso di fermarlo per un controllo di routine ma, consultata la banca dati informatizzata, è emersa a suo carico una condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per vari reati commessi proprio a Seregno tra il 2014 e il 2022 per i quali era stato più volte arrestato. Tra questi, due tentate rapine avvenute nel settembre 2014 e nel febbraio 2016, spaccio di cocaina nell’ottobre 2022 e una resistenza a pubblico ufficiale avvenuta nello scorso mese di dicembre quando, durante un controllo, sotto l’effetto di alcol e stupefacenti, era andato in escandescenza tanto da dover costringere i militari ad arrestarlo.
L’uomo, ricercato da varie forze di polizia dal mese di aprile 2023, al termine degli accertamenti effettuati nella caserma carabinieri di Seregno, è stato trasferito nel carcere di Monza dove sconterà la pena.
Nei giorni scorsi, attorno alla mezzanotte, in seguito a una chiamata giunta alla centrale operativa della Compagnia carabinieri di Seregno che segnalava due giovani in strada che stavano cercando di fermare le auto in transito per provare a impossessarsi dei veicoli degli utenti, due pattuglie sono intervenute a Meda intercettando e bloccando un 20enne milanese e un 18enne seregnese, entrambi con svariati precedenti. In particolare, il 20enne, pluripregiudicato per rapina aggravata in concorso, spaccio di sostanze stupefacenti, oltraggio a pubblico ufficiale, porto di armi od oggetti atti ad offendere, danneggiamento e ricettazione, mentre il 18enne pluripregiudicato per rapina e ricettazione.
Nella circostanza il 20enne ha tentato di reagire e opporsi ai militari ma è stato prontamente fermato e arrestato.
Le successive ed immediate indagini esperite attraverso le dichiarazioni rese dalle parti offese, hanno poi consentito di chiarire quanto avvenuto quella notte lungo le strade di Meda e che, in particolare, i due si erano resi protagonisti di tre rapine non andate a buon fine. In particolare, alle 23.15, in viale Tre Venezie, dopo aver intercettato una Fiat Panda condotta da una medese 19enne e aver minacciato la giovane con un oggetto appuntito obbligandola a consegnare loro le chiavi, avevano tentato di avviare il mezzo senza successo decidendo di abbandonarlo e dileguarsi.
Poi, alle successive ore 23.45, all’angolo tra via Edmondo de Amicis e piazza della Stazione, dopo essersi seduti sullo scooter di un 14enne, e aver minacciato il giovane proprietario intimandogli di allontanarsi, avevano ancora una volta tentato di impossessarsi del mezzo, anche questa volta senza riuscire a metterlo in moto, ragion per cui, avevano provato a rincorrere il 14enne, minacciandolo, per impossessarsi delle chiavi del veicolo senza successo.
Infine, alle 23.55, sempre nello stesso luogo, al passaggio di uno scooter condotto da un 55enne, avevano costretto l’uomo a rallentare per poi cercare di bloccarlo afferrandolo per il braccio sinistro, con il chiaro intento di sottrargli il mezzo. Il 55enne però era riuscito a mantenere l’equilibrio in sella al mezzo e a defilarsi, frangente in cui gli indagati gli avevano scagliato contro una bottiglia di vetro che era andata a colpire un’Audi A1 in transito.
I due, una volta arrestati, sono stati condotti nella caserma di Seregno e successivamente presso il Tribunale di Monza dove il processo per direttissima ha visto la convalida degli arresti con sottoposizione alla misura cautelare restrittiva domiciliare. (Adnkronos)