“U scrusciu du mari” di Hesael aprirà la terza serata di Lithos 2023

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di Giuseppe Proiti

Tornerà presto a farsi sentire ed acclamare dal suo amato pubblico il cantautore buccherese Hesael, che annuncia sui social la sua presenza alla Scalinata Cappuccini del comune di Ferla, domenica 3 settembre, ore 22.00, per la terza serata di “Lithos 2023”, l’importante e straordinario evento di musica Folk, ideato e diretto dal Maestro Carlo Muratori.
Hesael presenterà per la prima volta dal vivo il suo brano inedito “U scrusciu du mari”.

Lo ha tenuto nel cassetto per tre lunghi anni, questo pezzo tipicamente e profondamente siciliano, che tocca le corde del cuore, di cui ne è l’autore del testo, della musica e dell’arrangiamento… e adesso, come lui stesso dichiara, non vede l’ora che nasca nel pianto e nella gioia… come quelli di un bambino appena venuto al mondo.
“U scrusciu du mari” prende vita dalla nota frase di Andrea Camilleri. L’incipit è il mare con la sua magia, il suo “scrusciu”, appunto, che è un andirivieni di sogni e speranze. E noi siciliani siamo come incastrati in quel magico suono, eternamente in balìa tra sogni e speranze.
Hesael è riuscito a rappresentare una storia d’amore in Sicilia con il sottofondo del suono del mare. Il testo è denso di pathos e l’inciso esprime un concetto originale da un punto di vista del tutto inconsueto: “D’amuri mi scantu chiassai di la morti”(La paura d’amare spaventa più della morte!). Gli arrangiamenti, azzeccatissimi e molto curati, sono un vero elogio al Folk Made in Sicily. Parole che emozionano davvero in una melodia che non si scorda più!

Ma a proposito di Folk, parliamo adesso della manifestazione “Lithos 2023”, che si terrà l’1 il 2 e il 3 settembre a Ferla. Ecco cosa ha dichiarato l’ideatore e organizzatore Carlo Muratori:

Insieme all’amministrazione comunale, abbiamo redatto un programma che speriamo incontri i vostri gusti. Come al solito il tema principale è incentrato sulla musica acustica e contemporanea che in massima parte si esprime nelle lingue minoritarie e/o dialettali. Quest’anno in particolare prendiamo spunto da un evento artistico e cinematografico che ha tanto valorizzato il borgo di Ferla: essere stato scelto come location per le riprese di STRANIZZA D’AMURI, il recente film diretto da Peppe Fiorello. Il tema del film, come si sa, riguarda il terribile omicidio compiuto a Giarre nel 1982 ai danni di due giovani omosessuali. Nel proverbiale atteggiamento di accoglienza e inclusione che il Festival proclama da 23 anni, abbiamo deciso di intitolare la rassegna alla Stranezza, intesa come celebrazione della facoltà umana di non omologazione ai gusti, alle mode ai pensieri dominanti. E allora spazio dedicato alla più strana delle nostre cantatrici, come Rosa Balistreri. Due momenti. Uno a cura del contrabbassista Fred Casadei che le dedicherà una sua personale rilettura melodica col suo strumento musicale. L’altro che mi vedrà sul palco insieme a Carmen Marino, Alfonso Lapira, Loredana Vasta, MariaTeresa Arturia e Francesco Bazzano a declamare i versi di Ignazo Buttitta e le canzoni più toccanti di Rosa. Ospiteremo la scrittrice Marinella Fiume che presenterà (per l’appunto) il suo STREUSE, con la partecipazione di Maria Lucia Riccioli. Poi spazio a due formazioni di giovani musicisti, I Bellamorea dei fratelli Bunetto, e i Vorianova di Biagio Di Gesaro. Gruppi che tentano per strade diverse la difficile ma necessaria evoluzione della canzone popolare siciliana. Grande attesa per il concerto in solo, voce e chitarra, di Massimo Ferrante che presenta il suo progetto CANZUNI, viaggio nella canzone popolare del sud Italia. Non mancherà un momento spiccatamente folk che sarà impreziosito dalle voci e dalle coreografie del gruppo folk Palmarum Insula. E poi tantissima simpatia, professionalità e… stranezza nella conduzione delle serate da parte di Oriana Vella e Claudia Anastasi“.

Ebbene, non ci resta che dire tutti insieme, rigorosamente in lingua siciliana: evviva a Terra nostra, Terra ca n’ha fattu chianciri e ririri… sugnari e spirari… ma quantu forti è l’amuri ca si prova quannu sta Sicilia si po’ cantari!

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