Si terrà dal 25 al 31 maggio la 14ª edizione del Sicilia Queer filmfest, che invita sin da ora il suo pubblico ad un ciclo di quattro film di Douglas Sirk, in collaborazione con Cineteca Nazionale e la rassegna XX Secolo, e con Sudtitles e Cinema Rouge et Noir.
Il programma, che prende il titolo di Magnifico Sirk, è un percorso di quattro proiezioni distribuite tra settembre e dicembre 2023 (27 settembre: Lo specchio della vita/Imitation of Life (USA 1958); 25 ottobre: Il capitalista/Has Anybody Seen My Gal? (USA 1952); 8 novembre: Il trapezio della vita/The Tarnished Angels (USA 1957); 6 dicembre: Tempo di vivere/A Time to Love and a Time to Die (USA 1957), sempre alle ore 21) che fa seguito alla ricognizione intrapresa nella scorsa primavera per continuare a far conoscere meglio uno dei più grandi registi della storia di Hollywood, autore tra i più amati e al contempo incompresi della settima arte.
Magnifico Sirk fa parte della sezione di storia del cinema del Sicilia Queer “Carte postale à Serge Daney”. Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
27 settembre 2023, ore 21
Lo specchio della vita/Imitation of Life (USA 1958) di Douglas Sirk (Sceneggiatura di Eleanore Griffin, Allan Scott, dal romanzo omonimo di Fannie Hurst. Con Lana Turner, John Gavin, Juanita Moore, Sandra Dee, Susan Kohner)
L’attrice Lora Meredith assume come governante Annie Johnson, una donna nera che si occuperà di crescere le figlie di entrambe, Susie e Sarah Jane. Due madri, due figlie e ancora una volta vite che si intrecciano, con le loro illusioni e gli inganni offerti dai modelli sociali: Lora e Sarah Jane sono animate da un impulso vitale che rischia di distruggere le persone più care che hanno al mondo, la figlia Susie e la madre Annie. La solitudine e il perseguimento della felicità sfoceranno quindi in un finale indimenticabile, suggellato dal gospel di Mahalia Jackson. Ultimo lungometraggio di Sirk prima del ritiro, remake del film omonimo di John M. Stahl (1934), per Fassbinder è «un grande film folle sulla vita e sulla morte; e sull’America», e la crudeltà sta nel fatto che tutti i personaggi hanno ragione, ma che nessuno potrà aiutarli «a meno di non cambiare il mondo. Per questo motivo abbiamo tutti pianto al cinema: perché è così difficile cambiare il mondo».
25 ottobre 2023, ore 21
Il capitalista/Has Anybody Seen My Gal? (USA 1952) di Douglas Sirk (Sceneggiatura di Joseph Hoffman, da un soggetto di Eleanor H. Porter. Con Charles Coburn, Piper Laurie, Rock Hudson, Gigi Perreau)
Il vecchio miliardario Samuel Fulton rimpiange il passato che non ha mai avuto, e prima di donare il suo ingente patrimonio agli eredi di Lisa Blaisdell (la donna che in gioventù stava per sposare) decide di mettere alla prova quella che avrebbe potuto essere la sua famiglia, passando del tempo con loro sotto falso nome. Tutti finiranno per rendersi conto che i soldi non fanno la felicità, e che i modelli imposti dalla società non celano che frustrazioni e miserie. Il Sirk che non ti aspetti: una commedia musicale brillante e gioiosa che racconta il sogno americano al contrario; primo dei suoi film a colori, primo film con Rock Hudson, un cameo di un giovanissimo James Dean e una coppia comica scoppiettante – quella della piccola Gigi Perreau e del vecchio Charles Coburn – che farà uscire dal cinema con il sorriso.
8 novembre 2023, ore 21
Il trapezio della vita/The Tarnished Angels (USA 1957) di Douglas Sirk (Sceneggiatura di George Zuckerman, dal romanzo Pilone di William Faulkner. Con Rock Hudson, Robert Stack, Dorothy Malone, Jack Carson)
Negli anni ’30, in piena Grande Depressione, il giornalista Burke Devlin incontra un gruppo di acrobati del cielo: l’ex eroe di guerra Roger Shumann, sua moglie Laverne e il meccanico Jiggs. Shumann è ossessionato dalla passione per il volo ed è pronto a sacrificargli ogni cosa, anche la famiglia; Laverne è il centro di attrazione attorno a cui tutto gravita, compreso l’amore di Jiggs e di Devlin. Ma un senso di morte e di pessimismo attraversa il film, splendidamente fotografato da Irving Glassberg in un bianco e nero che accentua la cupezza e la luminosità di personaggi intrappolati nelle loro vite. Una danza macabra all’insegna della circolarità che rappresenta, come ha notato Jean-Loup Bourget, l’eredità pietosa e grottesca della Prima Guerra mondiale. Sirk e molti altri lo ritengono il suo miglior film: lo progettava sin dai tempi della Germania e venne riconosciuto dallo stesso Faulkner come il miglior adattamento cinematografico di un suo testo.
6 dicembre 2023, ore 21
Tempo di vivere/A Time to Love and a Time to Die (USA 1957) di Douglas Sirk (Sceneggiatura di Orin Jannings, dal romanzo Tempo di vivere, tempo di morire di Erich Maria Remarque. Con John Gavin, Lilo Pulver, Erich Maria Remarque)
Seconda Guerra mondiale: il giovane soldato tedesco Ernst Graeber torna in licenza nella sua città, semidistrutta dai bombardamenti alleati. Alla ricerca dei genitori dispersi, l’incontro con l’ex compagna di scuola Elizabeth lo porterà a scoprire la possibilità di un amore in mezzo all’orrore della guerra. Jean-Luc Godard ne scrisse entusiasta sui «Cahiers du Cinéma»: «Chi non ha mai visto o amato Liselotte Pulver correre sulla riva di non so più quale Reno o Danubio, abbassarsi bruscamente per passare sotto lo steccato, poi risollevarsi, hop, con un colpo di reni, chi non ha visto a questo punto la grossa Mitchell di Douglas Sirk abbassarsi contemporaneamente e poi, hop, risollevarsi con lo stesso morbido movimento di gambe, ebbene, costui non ha mai visto niente, o semplicemente non sa cosa sia la bellezza». Il ritorno di Sirk in Europa, per uno dei film più sentiti dal regista, con Erich Maria Remarque anche in veste di attore.