Sarà l’intervista a Giorgio Ieranò uno dei momenti di punta di sabato di ieri 14 ottobre. Docente universitario ma anche impareggiabile narratore dell’Antico, Ieranò presenterà Atene – Il racconto di una città. Il libro vuole raccontare la Grecia oltre l’immagine da cartolina, narrando l’avventura millenaria di una città trasfigurata in un mondo ideale, come luogo dello spirito, culla di democrazia, filosofia e teatro.
Altro momento di rilievo sarà la proiezione del documentario Uomini e dei. Il mare e il sacro di Massimo D’Alessandro, presentato in anteprima internazionale, alla presenza dello stesso regista.
La penultima giornata del Festival si aprirà la mattina con escursioni guidate a piedi e in bicicletta nell’hinterland di Licodia Eubea, alla scoperta di paesaggi e sapori locali, grazie alla collaborazione con le realtà produttive del territorio.
Nel pomeriggio riprenderanno le proiezioni, con Krošnja di Predrag Todorović, e presentato in Prima Regionale, dedicato alle lapidi che raccontano le origini del popolo della Serbia occidentale. Seguirà la prima nazionale di Zakros, del regista greco Filippos Koutsaftis, vera e propria dichiarazione d’amore alla storia e agli abitanti della piccola area cretese, per poi passare a Looking into Hellenistic Pergamon di Serdar Yilmaz.
La sessione serale vedrà protagoniste due prime regionali che affrontano, ancora una volta i temi dell’inclusione, dell’integrazione e della diversità. Si tratta della produzione italoamericana Stonebreakers di Valerio Ciriaci, indagine sul rapporto tra storia e lotta politica in un’America a confronto con il proprio passato. Il film che concluderà la serata è, invece, Malafede, firmato da Chiara Borsini, Marialuisa Greco e Paolo Corazza, e dedicato al giorno della Candelora del 2 febbraio, nel quale la comunità LGBT campana compie un pellegrinaggio verso l’abbazia di Montevergine, per omaggiare la Madonna, definita confidenzialmente “Mamma Schiavona”.
La domenica sarà il momento della passeggiata alla scoperta di Licodia Eubea, che anticiperà le ultime proiezioni in concorso, con Walking with the ancients della canadese Robin Bicknell, The time they spent here di Edward Owles e Askòs. Il canto della sirena, che il regista Antonio Martino presenterà in anteprima internazionale. Un’altra anteprima, che anticipa la messa in onda televisiva ed è prevista prima della consegna dei tre premi della manifestazione, è quella che verrà presentata all’interno della Finestra sul documentario siciliano, in cui Eugenio Farioli Vecchioli, responsabile editoriale di RAI Cultura, presenterà in anteprima il documentario Diario di uno scavo in Sicilia, firmato insieme ad Amalda Ciani Cuka e dedicato agli scavi della necropoli di Chiaramonte Gulfi.
Altrettanto ricche sono state le giornate precedenti. Mercoledì 11, a seguito dell’inaugurazione della manifestazione, sono stati presentati quattro film, distribuiti tra la sessione pomeridiana e quella serale. Tra di essi spicca la prima internazionale di Per Desiderio di Gianluca Cinelli e Paola Tricomi. È stata, inoltre, inaugurata la mostra di Gabriele Cafici, Anima Mundi.
Il giovedì è stato, inizialmente, dedicato alla sessione Ragazzi e archeologia, con la partecipazione delle scuole dei territori di Siracusa, Augusta e Licodia Eubea, che hanno assistito alla proiezione di A misura di bambino. Crescere nell’antica Roma di Gianmarco D’Agostino, di Der Reiternomade della regista tedesca Sarah Gorf-Roloff, di Au temps des dinosaures di Pascal Cuissot e di Man Creates Man del greco Yiatis Vrantzas. Gli studenti sono stati coinvolti in molteplici attività trasversali, tra cui il workshop di modellazione della ceramica preistorica L’arte del vasaio, curato dall’archeologa Concetta Caruso, le masterclass di regia e di comunicazione del patrimonio culturale, e le visite al Castello di Santa Pau.
La sessione pomeridiana ha visto, poi, la presentazione di due prime nazionali, Sheol di Arnaud Sauli, dedicato all’indagine archeologica del campo di concentramento di Sobibor, e di Historias de una necropólis dello spagnolo Javier Trueba, oltre alla proiezione di Isatis dell’iraniano Alireza Dehghan. A concludere la giornata, le due proiezioni serali, L’ultima bottega di Alessio Consorte e Sari, sei metri di eleganza di Diego D’Innocenzo, presentato in anteprima internazionale e dedicato al vestito femminile più indossato al mondo.
Anche il venerdì ha visto protagonisti gli istituti scolastici delle province di Ragusa, Catania e Siracusa, che hanno partecipato numerosi alla masterclass di regia del produttore e film-maker Massimo D’Alessandro e preso parte alle proiezioni di film come Faragola. Un mondo ritrovato di Claudio D’Elia, Archaeology 3.0. Making the dead speak di Stéphane Jacques, In the beginning di Shaun Clark e di The Spider’s Thread della cinese Yifan Yu. Chiusura in grande stile della giornata, con l’incontro con l’archeologa Anna Raudino, fondatrice del MAT museo, sul tema La Majara, tra rito e ars herbaria e lo spettacolo Muti in note, con proiezione di film muti a tema storico, musicati al pianoforte dal M° Salvino Strano.
Nel pomeriggio, la proiezione del film di Gianmarco D’Agostino, Il bambino che sarà cavaliere, ha preceduto quella di Göbeklitepe Sakinleri del regista turco Sedat Benek, tra gli ospiti presenti al Festival. A concludere la sessione pomeridiana sono stati il film di David Geoffroy, Néanderthal, dans le pas d’une autre humanité e L’incantevole Lucrezia Borgia, brillante docupop del duo di registi Marco Melluso e Diego Schiavo, Il Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico, con la direzione artistica di Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, è organizzato dall’Associazione Culturale ArcheoVisiva, in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea e con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, del MiC-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e del Comune di Licodia Eubea.