William Kentridge presenta a Palermo la sua nuova installazione sonora con proiezione You Whom I Could Not Save: l’opera, che dà il titolo alla personale dell’artista sudafricano e che sarà visibile dal 8 ottobre 2023 al 12 gennaio 2024 presso Palazzo Branciforte, viene proposta insieme a 16 disegni inediti; al lavoro video Sibyl (2020); a sculture in bronzo e in bronzo dipinto; e a una sequenza di arazzi.
Il progetto, appositamente creato per Palermo, organizzato da ruber.contemporanea e sostenuto da Fondazione Sicilia con il coordinamento di Sicily Art and Culture, sarà inaugurato in occasione della Giornate del Contemporaneo. Whom I Could Not Save è ideato da Antonio Leone direttore artistico di ruber.contemporanea, firmano la curatela le storiche dell’arte Giulia Ingarao e Alessandra Buccheri.
«Ancora una volta – afferma il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – il Monte dei Pegni di Santa Rosalia e la Cavallerizza diventano teatro e ispirazione per gli artisti. Così è accaduto anche per William Kentridge, tra gli sguardi più acuti della contemporaneità, che ha cucito su misura questo suo lavoro per Palermo, in particolare per questi luoghi di Palazzo Branciforte così suggestivi e carichi di significato».
Nello specifico l’installazione sonora con proiezione You Whom I Could Not Save sarà ospitata nel cuore delle architetture di evocazione piranesiana del Monte dei Pegni di Santa Rosalia di Palazzo Branciforte, a cui sarà affiancata l’opera video Sibyl, che Kentridge realizza nel 2020. Il percorso labirintico dello spazio sarà scandito dalla presenza di grandi megafoni che diffonderanno le musiche composte da Nhlanhla Mahlangu e dirette da Tlale Makhene: un intreccio sonoro di testi appartenenti al gruppo di lingue Nguni, a loro volta costituite da IsiZulu, IsiSwati, IsiXhosa e XiTsonga. «Il punto di partenza della mostra di Palermo – spiega Kentridge – era l’idea di un’opera sonora. Nella sala in cui vedrete la proiezione ascolteremo un coro di sette voci, in modo da poter muoversi tra di esse e sentirle, e sentire l’intero pezzo. E nelle altre sale ci saranno echi e frammenti che condurranno verso la proiezione finale. L’architettura e gli echi dello spazio del Monte Santa Rosalia sembravano adattarsi al tema della barca, perché molti dei vestiti che finivano al Monte dei Pegni erano lì perché le persone potessero viaggiare dalla Sicilia agli Stati Uniti».
La personale proporrà inoltre 16 disegni inediti: pagine palinsesto dove danzano figure tracciate a carboncino che, come in processione, rimandano all’effimero dell’esistere. Sagome ibride di memoria surrealista e collage di forme geometriche puntellate da volti ricorrenti nel lavoro dell’artista, sono i protagonisti dell’incedere in un mondo dove – come recita la frase di Majakovskij che appare in You Whom I Could Not Save – «misfortune flows as from a water main» (trad. «la sfortuna scorre come da un corso d’acqua»). L’interrogativo sul futuro, sulla necessità di sperare resta costante e la risposta sembra trovare senso nella magia di immagini e suoni che l’artista compone con una costruzione straordinaria di figure e parole che invitano all’immersione in una profondità celeste che investe e abbraccia nonostante non possa salvare tutti.