A Ragusa il 4° Convegno internazionale tema “Come e perché è entrata la guerra nella storia?”

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A Ragusa il 16-17 dicembre 2023, il 4° Convegno internazionale, sulla nascita della guerra e il suo radicamento lungo le epoche, sotto l’egida di: Laboratorio degli Annali di storia, Sorbonne Université de Paris, Centre National de la Recherche Scientifique France, Università degli Studi di Genova e annesso Laboratorio di Storia Marittima e Navale, Università di Siena  e Unitelma-Sapienza, Università degli Studi di Roma.

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Dopo vari appuntamenti scientifici internazionali dedicati al ruolo tecnologico del legno nella vicenda umana, ad un riesame storico sul Medioevo europeo, come età logica, degli studi universitari e delle lingue d’Europa, e all’Uomo del rame come suscitatore della storia, Ragusa per la quarta volta è sede di un forum scientifico di spessore globale. Si tratta del 4° Convegno internazionale di studi intitolato La guerra nella storia. La generazione del conflitto lungo le epoche e i percorsi delle razionalità, che entrerà nel vivo nell’intera giornata di sabato 16 dicembre 2023 per concludersi nel pomeriggio della domenica successiva.

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Anche il 4° Convegno, diretto dallo storico delle civilizzazioni Carlo Ruta, nasce dal partenariato scientifico del Laboratorio degli Annali di storia con Enti scientifici italiani ed esteri di altissimo profilo negli studi storiografici e sociali. Nel collegio direttivo di questo Convegno figurano l’Università Sorbona di Parigi, appena entrata nel progetto, il Centre National de la Recherche Scientifique francese, l’Università degli Studi di Genova e l’annesso Laboratorio di Storia Marittima e Navale, Unitelma-Sapienza, Università degli Studi di Roma e l’Università di Siena.

Attraverso questo forum di discussione, spiega lo storico Carlo Ruta, direttore scientifico del Laboratorio degli Annali di storia, «si intende definire in primo luogo il momento formativo della guerra, che non si risolve nelle dinamiche dell’aggressività biologica presente nella specie, collocandosi con tonalità proprie e sedimentazioni razionali lungo gli snodi delle civilizzazioni». Osserva ancora il prof. Ruta: «Si tratta di aprire percorsi di studio che puntino a una focalizzazione mirata della guerra come fatto storico: nello specifico, come confronto strategico tra gruppi umani organizzati fondato sulla forza, sostenuto con ampio dispiego di mezzi mobili e immobili, in una pluralità di tempi e di luoghi, finalizzato a un mutamento sostanziale di assetti e ad una redistribuzione massiccia di risorse».

Si tratta di scandagliare poi – aggiunge il direttore scientifico del Convegno – «le correlazioni e i nessi causali che lungo le epoche storiche corrono tra la fenomenologia della guerra e le condizioni materiali e culturali che più possono alterare gli equilibri tra città, paesi e gruppi umani. L’esame finirà con il convergere allora sui regimi di proprietà, le disuguaglianze sociali ed etniche, i poteri di coercizione, la crescita e la diffusione degli abitati, la distribuzione ineguale delle risorse e la disponibilità crescente di mezzi offensivi».

Lo storico spiega infine i criteri metodologici che ispirano il 4° Convegno: «Come nei precedenti incontri di studio e come è nella missione di questo progetto scientifico, viene privilegiata l’esperienza interdisciplinare, seguendo fili conduttori ispirati a esigenze oggettive ed elaborazioni in corso d’opera nel Laboratorio che dirigo. Anche il campo scelto per questo Convegno internazionale, la nascita e la permanenza della guerra nella storia, è sufficientemente largo ma i confini sono definiti con chiarezza, perché la missione rimane quella di produrre conoscenze nuove e coese. Anche qui si apre perciò un’esperienza di lavoro complessa e difficile, di cui resteranno gli Atti e altri strumenti di memoria resistente».

Il Convegno, dopo i saluti di rappresentanti degli Enti scientifici e accademici, entrerà nel vivo  con un’ampia relazione del direttore scientifico Carlo Ruta, cui seguiranno i contributi degli altri studiosi partecipanti, che sono i seguenti: Francesco Aleo, storico, Facoltà Teologica di Palermo; Emiliano Beri, storico, Università degli Studi di  Genova; Antonello Folco Biagini, storico, rettore Unitelma Sapienza Università degli Studi di Roma; Carlo Bitossi, storico, Università degli Studi di Genova; Federico Canaccini, storico, Università Pontificia Salesiana di Roma; Alberto Cazzella, paletnologo, archeologo, Sapienza Università di Roma; Claudio Giardino, archeologo, Università del Salento; Marina Giuffré, storica, University of  Malta; Salvatore Giuffré, storico, University of Malta; Antoine Graziani, storico, Università di Corsica Pasquale Paoli, Francia; Pamela Kyle Croosley, sinologa, Dartmouth University, USA; Marco Leonardi, storico, Università degli Studi di Catania; Michele Longo, linguista e glottologo, Università degli Studi di Palermo. Juan Carlos Moreno García, egittologo, Sorbonne Université Paris, Direttore di ricerca del CNRS, France; Sandra Origone, storica, Università di Genova; Michel Pretalli, storico, Université de France-Comte, Besançon, Francia; Spartaco Pupo, storico del pensiero politico, Università della Calabria; Giulia Recchia, paletnologa, archeologa, Sapienza Università di Roma; Giuseppe Varnier, epistemologo, Università di Siena.

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