Acqua: Cisl, ‘a Catania a rischio milioni di investimenti’

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“Gli investimenti per il settore idrico di Catania e provincia sono a rischio per la situazione di stallo nella gestione del servizio idrico integrato”. A lanciare l’allarme è la Femca Cisl Sicilia e Catania e la Cisl Catania che rimarcano: “In ballo ci sono milioni di euro che potrebbero davvero cambiare il volto del sistema idrico in questo territorio, garantendo servizi efficienti ed efficaci a cittadini e imprese. Ma a oggi non si registrano passi in avanti, tutto resta cristallizzato”.

I sindacati sottolineano la necessità di un piano industriale da parte del gestore unico “per avere il quadro completo su personale, investimenti e sedi e ricadute sull’occupazione”. Un percorso, dicono, “che deve essere oggetto di confronto con i sindacati, ancor di più visto che tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, insistono sul territorio catanese. E soprattutto perché da un lato si parla di un bene essenziale, che per cause climatiche inizia a scarseggiare e dall’altro per la notevole mole di investimenti che nel settore serve fare il più velocemente possibile”.

“Sono a rischio gli investimenti per il settore idrico di Catania e provincia per la situazione di stallo nella gestione del servizio idrico integrato”. A lanciare l’allarme la Femca Cisl Sicilia e Catania e la Cisl etnea che rimarcano come “in ballo ci sono milioni di euro che potrebbero davvero cambiare il volto del sistema idrico in questo territorio, garantendo servizi efficienti ed efficaci a cittadini e imprese. Ma a oggi non si registrano passi in avanti, tutto resta cristallizzato”. La Femca Cisl e la Cisl sottolineano inoltre “la necessità di un piano industriale da parte del gestore unico per avere il quadro completo su personale, investimenti e sedi e ricadute sull’occupazione. Un percorso che deve essere oggetto di confronto con i sindacati, ancor di più visto che tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, insistono sul territorio catanese”.

“E soprattutto – si sì evidenzia- perché da un lato si parla di un bene essenziale, che per cause climatiche inizia a scarseggiare e dall’altro per la notevole mole di investimenti che nel settore serve fare il più velocemente possibile”. “La gestione del servizio idrico – afferma Stefano Trimboli segretario generale Femca Cisl Sicilia – è a macchia di leopardo nell’isola. È necessario andare incontro a quanto previsto dalla legislazione nazionale rispetto alla gestione della distribuzione e della tariffazione del servizio idrico, come nel recente passato rammentato dalla Corte Costituzionale”.

Per il segretario generale della Cisl Catania, Maurizio Attanasio “la gestione unica è una necessità ineludibile. Un sistema di fruizione di un servizio essenziale non nasce per servire se stesso, ma gli utenti – dichiara Attanasio – E a causa dell’assenza di un un’unica gestione ci siamo permessi, disattendendo la Galli prima e il testo ambiente poi, oltre il 70% delle perdite in rete, l’acqua potrebbe non mancare, ma una importante quantità si perde), una fognatura e depurazione inesistente, un water service divide con altre regioni inaccettabile”. (Adnkronos)

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