Giro di boa per la 45esima edizione dell’Efebo d’Oro Film Festival si apre alle ore 15 presso l’Accademia di Belle Arti – Palazzo Fernandez (Via Papireto, 20) con la masterclass del regista Sylvain George.
Il programma di mercoledì 15 novembre 2023
Per gli appuntamenti in sala alle ore 17 presso il Cinema De Setasi proietta The Vanishing Soldier di Dani Rosenberg (Israele 2023 – 98’). Shlomi, un soldato di diciotto anni, fugge dal campo di battaglia di Gaza e torna dalla sua ragazza Shiri. Quando Shlomi scopre che l’élite militare è convinta che sia stato rapito nel caos frastornante della guerra, decide di non nascondersi più dai soldati che credeva lo stessero inseguendo, ma rifugge invece dalla sua stessa identità, diventata ormai una trappola sempre più asfissiante. Nonostante i genitori gli chiedano di tornare alla sua unità militare prima che la situazione degeneri, Shlomi compie una scelta disperata, decidendo di inseguire il suo sogno d’amore. Un irrefrenabile cronaca dello scontro fra amore e legge, speculare a «quello fra il correre a perdifiato e la paralisi». L’uno spinge Shlomi a fuggire dalla guerra di Gaza verso Tel Aviv, tra le braccia dell’amata, l’altra minaccia la sua esistenza e il mondo che lo circonda. Il film sarà poi in replica sabato 18, alle ore 16.45 presso il Cinema De Seta.
La giornata si chiude alle ore 19 con il documentario Nuit obscure (prima parte) – Feuillets sauvages/Les brûlantes, les obstinés di Sylvain George (Francia, Svizzera 2022 – 265’), in cui il regista segue le sorti di molti giovani provenienti dal Maghreb, chiamati Harragas, ossia “coloro che bruciano” (i loro documenti, per evitare il rimpatrio) e racconta una storia fatta di attese infinite e di abbandono in un non-luogo liminale dal quale sembra impossibile sfuggire. L’enclave di Melilla costituisce in un certo senso un’anomalia: una città autonoma spagnola che sorge su quello che in realtà è territorio marocchino. Come nel caso della vicina Ceuta, molti migranti provenienti dall’Africa settentrionale o sub-sahariana si riuniscono a Melilla che sperano in un avvenire migliore. Da lì il profilo dell’Europa si staglia loro dinanzi, visibilissimo, tanto da sembrare a portata di mano, o perlomeno lo è il gigantesco traghetto Trasmediterranea. A Melilla sognano di attraversare il confine e raggiungere finalmente l’Europa.