Il programma della seconda giornata della 45esima edizione dell’Efebo d’Oro film Festival

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Il programma di domenica 12 novembre 2023

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La seconda giornata della 45esima edizione dell’Efebo d’Oro Film Festival si apre alle ore 11 presso il Cinema Rouge et Noir con la copia restaurata dalla Wim Wenders Foundation di L’amico americano/Der amerikanische Freund di Wim Wenders (Germania Ovest, Francia 1977 – 126’). Jonathan Zimmermann è convinto che presto morirà di leucemia. Lo viene a sapere l’americano senza scrupoli Tom Ripley che sfrutta la malattia di Zimmermann per i propri scopi. Presenta Jonathan al malavitoso Minot che si offre di reclutare il malato terminale come sicario professionista. Deve essere pagato adeguatamente per il suo lavoro e quindi essere messo in grado di lasciare qualcosa per sua moglie e il loro bambino. Del resto, cosa avrà mai da perdere visto che morirà comunque? Tra i due uomini molto diversi nasce un’amicizia che alla fine porta Ripley a intervenire quando Zimmermann si rivela incapace di commettere un altro omicidio. Il cast del film comprende non solo i registi Dennis Hopper e Gérard Blain: molti dei ruoli secondari dei gangster sono interpretati anche da altri registi, come le leggende di Hollywood Sam Fuller e Nicholas Ray, così come Peter Lilienthal, Daniel Schmid e Jean Eustache.
Contemporaneamente per i più piccoli il Cinema Rouge et Noir ospita l’Efebo Kids con le sue letture ad alta voce con proiezione e messa in scena finale attraverso la teatralizzazione della storia letta (a cura di Dudi Libreria per bambini e ragazzi).

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La programmazione del Festival alle ore 17 si sposta al Cinema De Seta dove Laura Delli Colli è in dialogo con Laura Busetta e Alessandro Rais per presentare il suo Monica: Vita di una donna irripetibile (ed. Rai Libri, Roma 2022), a cui segue la proiezione in versione restaurata in 4K a cura di CSC – Cineteca Nazionale di Teresa la ladra di Carlo Di Palma (Italia 1973 – 125’), con Monica Vitti. Teresa Numa, nata ad Anzio in una famiglia numerosa, si trova costretta ad abbandonare la casa paterna e a cercare lavoro. Dopo aver cambiato dieci posti in sette anni, finisce per fare la sguattera a casa del capostazione, il cavalier Nardecchia, a Campo di Carne. Qui dà alla luce un figlio, ma riesce a sposare Sisto, padre del pargolo, solo diversi anni dopo. Poiché il marito, convinto fascista, muore nel corso dello sbarco degli Alleati in Sicilia, Teresa si trasferisce momentaneamente a Roma, dove incomincia a vivere di espedienti ed entra in un giro di ladruncoli. Finita in prigione nell’imminenza della Liberazione, quando ne esce tenta inutilmente la fortuna a Livorno, a Genova e a Milano. Tornata di nuovo a Roma, finisce prima in carcere e poi addirittura in manicomio e si lega prima a Tonino Santità, autista di un ministro, e poi al ladruncolo Ercoletto. Dimessa dal manicomio criminale, torna ad Anzio per riassaporare un po’ di illusoria felicità nei campi fioriti che la videro bambina.

Si prosegue alle ore 21 con l’anteprima nazionale di La bête dans la jungle di Patric Chiha (Francia, Belgio, Austria 2023 – 103’), film liberamente tratto dall’omonimo racconto di Henry James, sulla vertiginosa storia di un uomo e una donna che, per venticinque anni, dal 1979 al 2004, frequentano un locale notturno in attesa di un evento misterioso. Un “Diskospiel” ipnotico, una storia d’amore e il racconto di un’ossessione per un “evento” che, quando finalmente si realizza, assume una forma più tragica di quanto ci si potesse aspettare. Un’avvincente esplorazione della storia sociale degli ultimi quarant’anni che àncora il suo sguardo a quello di una “sottocultura”: una narrazione struggente che si snoda attraverso le epoche, dagli anni della disco all’ascesa dell’acid house, fino al dilagare della techno. Un racconto di finzione che intreccia astrattamente questi cambiamenti culturali a momenti salienti della storia più recente, come la pandemia di AIDS, la caduta del Muro di Berlino e il crollo del World Trade Center. Il film sarà poi in replica sempre al De Seta giovedì 16, alle ore 22.30).

La serata si chiude alle ore 22.30 con Bye Bye Tibériade/Bye Bye Tiberias (Francia, Palestina, Belgio, Qatar 2023 – 82’), opera prima della regista Lina Soualem che ritrae quattro generazioni di donne palestinesi audaci che mantengono viva la loro storia e la loro eredità grazie alla forza dei legami, nonostante l’esilio, l’espropriazione e il dolore attraverso l’accostamento di immagini di oggi a filmati di famiglia degli anni Novanta e archivi storici. A vent’anni Hiam Abbass lascia il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent’anni dopo, la figlia e regista Lina torna con lei al villaggio natio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita. Attraverso un gesto filmico intimo e aggraziato, Soualem combatte l’oblio e rivendica il patrimonio personale, storico e visivo da lei ereditato. Rielaborando la storia familiare diventa così possibile cogliere e conservare le immagini di un mondo che sta rapidamente scomparendo; immagini che sono la prova di un’esistenza negata. 

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