La Fondazione e Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana ha celebrato 60 anni di attività

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Alla presenza del professore Antonino Zichichi: “Il mio sogno è sempre lo stesso, diffondere la cultura scientifica, se trionfasse la scienza non ci sarebbero più guerre

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La Fondazione e Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana ha celebrato, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero dell’Università e della Ricerca, 60 anni di attività alla presenza del professore Antonino Zichichi, fondatore e presidente della Fondazione, rappresentati delle istituzioni locali e nazionali, e oltre cento scienziati e studiosi giunti da tutto il mondo, a testimonianza di una visione condivisa della scienza e della cultura quali strumento a servizio dell’uomo e a sostegno della formazione delle nuove generazioni.

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Nell’Aula Magna Paul Dirac dell’Istituto Blackett San Domenico di Erice l’ambasciatore Umberto Vattani, presidente della Venice International University e del Comitato per le Celebrazioni, ha ripercorso la storia della Fondazione, dalla forza visionaria che l’ha animata, dalla sua prima scuola di Fisica Subnucleare del 1963 sino ad arrivare alla stesura del celeberrimo Manifesto di Erice che è stato riletto evidenziandone la sua attualità, nonostante sia stato scritto 40 anni fa dal professor Zichichi con i premi Nobel Paul Dirac e Piotr Leonidovič Kapitza, successivamente sottoscritto da oltre 90.000 scienziati a livello mondiale.

A presentare l’Addendum al Manifesto è stato il professore Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN (Istituto Nazionale Fisica Nucleare) e condirettore, insieme al professor Zichichi, della Scuola di Fisica Subnucleare. Nell’intervento il professor Zoccoli che ha spiegato le motivazioni che hanno suggerito questa nuova integrazione. Su tutte la crisi del sistema multilaterale e i conflitti armati degli ultimi tempi, guerre che hanno riproposto con ancora più forza la necessità che nel mondo si affermi l’etica della scienza, univo vero e autorevole veicolo di pace e di collaborazione tra i popoli e i governi (in allegato il testo completo dell’addendum al Manifesto di Erice del 1982).

«In questi sei decenni al Centro Majorana si è lavorato per affermare e diffondere la cultura della scienza – dichiara il professore Antonino Zichichi – Abbiamo lavorato e continuiamo a farlo perché i giovani studenti possano, oggi come ieri, incontrare scienziati e premi Nobel, e dalla loro viva voce ascoltare le spiegazioni delle più recenti scoperte e invenzioni. Se in questo piccolo e fragile satellite del Sole trionfasse la cultura scientifica, vivremmo meglio e in un mondo migliore. Ancora oggi il mio sogno nel cassetto è l’affermazione dell’etica e della cultura della scienza, perché se a guidarci fosse la scienza trionferebbe la pace, non avremmo più guerre e conflitti, che sono la negazione dell’uomo».

Nel giardino dell’Istituto Isidor I. Rabim, all’interno dell’ex Monastero di San Rocco, il professore Zichichi ha scoperto una stele in marmo con l’autografo del Manifesto di Erice del 1982 e ha sottoscritto per primo l’Addendum al documento, seguito da Antonio Zoccoli e da tutti gli scienziati presenti.

Prima di recarsi nell’Aula Magna Paul Dirac per la ripresa dei lavori, il professore Zichichi ha partecipato ad un momento di preghiera con il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli, davanti alla statua della Madonna della Pace, custodita fino al 2020 all’interno della Fondazione Ettore Majorana, e riportata, per volontà dello stesso, nella sua sede storica, la Chiesa di San Pietro.

Le celebrazioni si sono concluse, infine, nel pomeriggio con la presentazione, fatta dai direttori, delle rispettive scuole della Fondazione e Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana di Erice.

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