“La scure dei tagli previsti dal piano nazionale di chiusura degli uffici si abbatte anche sulla Sicilia”

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Spending review e Agenzia delle Entrate, questo quanto affermano i sindacati FP CGIL, UILPA, FLP, USB e CONFINTESA

Netto dissenso in merito alla chiusura di alcuni uffici dell’Agenzia delle Entrate in Sicilia.

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A esprimere contrarietà sono i sindacati FP CGIL, UILPA, FLP, USB e CONFINTESA che già da tempo manifestano preoccupazione per i tagli previsti dal piano nazionale.

Secondo i rappresentanti delle sigle Michele MorelloRaffaele Del GiudiceAngelo CampoDafne Anastasi e Alessandro La Barbera, “il progetto avrebbe come conseguenza il drastico scadimento della qualità dei servizi a discapito di tanti cittadini”.

“Senza dimenticare – aggiungono gli esponenti sindacali – il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro per tanti dipendenti pubblici”.

“La soppressione di alcuni uffici – chiariscono – determinerà notevoli disagi al personale e agli utenti, costretti a raggiungere sedi che spesso sono lontane chilometri dai centri abitati”.

Secondo le organizzazioni sindacali, inoltre, il piano dei tagli coinvolgerebbe “una lunga lista di uffici” ormai prossimi alla chiusura, con il successivo accorpamento del personale.

Tra essi, figura anche la sede della Direzione Provinciale di Palermo dell’Agenzia delle Entrate oggetto, nei prossimi mesi, di una nuova riorganizzazione che condurrà alla soppressione degli uffici.

Una notizia, quest’ultima, che la stessa Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate ha comunicato ai sindacati.

Già a partire dalle scorse settimane, si sono tenute diverse assemblee nei luoghi di lavoro e dal confronto con il personale sono emerse le perplessità e le preoccupazioni degli stessi dipendenti in merito alla chiusura degli uffici.

“Il quadro è allarmante – sostengono le sigle che rappresentano i lavoratori – anche in considerazione del fatto che la Direzione Regionale, più volte sollecitata dalle organizzazioni sindacali in merito alla vicenda della Direzione Provinciale di Palermo, la prima a essere interessata dai tagli, non ha ancora chiarito le modalità da adottare per la sistemazione del personale”.

“E non ha precisato – aggiungono Michele Morello, Raffaele Del Giudice, Angelo Campo, Dafne Anastasi e Alessandro La Barbera – come si intenda sopperire alla carenza dei collegamenti in termini di mobilità, alla luce dell’impraticabilità di molte strade”.

“Il nuovo polo dell’Agenzia delle Entrate a Palermo – precisano – sorge in un’area periferica, accanto a un presidio ospedaliero e la via di accesso è solo una: i disagi sono già prevedibili”.

“Si sta mettendo in atto – osservano – un pacchetto di soluzioni paradossali, frutto di scelte frettolose e approssimative che sacrificano le più elementari esigenze di benessere e sicurezza, non solo per i lavoratori ma anche per gli utenti”.

“Tutto ciò – concludono – in nome di un’interpretazione errata della spending review, anche da parte degli stessi dirigenti dell’Agenzia delle Entrate: in ogni caso, i tagli non esimono il datore di lavoro dal rispetto degli obblighi imposti per garantire la sicurezza e un servizio di qualità agli utenti”.

Nelle scorse settimane, anche la politica è intervenuta sull’argomento.

Nello specifico, Vincenzo Figuccia, deputato questore all’Assemblea Regionale Siciliana e componente della Commissione Mobilità, con un’interrogazione parlamentare ha chiesto chiarimenti in merito all’impatto sulla qualità dei servizi derivante dalla chiusura delle sedi operative dell’Agenzia dell’Entrate in Sicilia. 

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