Il programma di lunedì 13 novembre 2023
La terza giornata della 45esima edizione dell’Efebo d’Oro Film Festival si apre alle ore 16.30 presso il Cinema De Seta(Cantieri Culturali alla Zisa) con la proiezione di Qu’ils reposent en révolte (Des figures de guerres) di Sylvain George (Francia 2010 – 153’). Calais è terra di frontiera, spazio aperto che guarda al mare; per i migranti che aspettano di raggiungere le coste inglesi, la cittadina diventa un limbo in cui l’attesa può essere infinita. Alla ricerca di gesti di normalità che rendano più accettabile questa permanenza forzata, gli uomini si lavano sulla spiaggia, si conoscono, mentre aleggia minacciosa la possibilità di ritrovarsi vittime di retate e arresti condotti da una polizia sempre presente. Intanto il mare continua a lambire la terra con imperturbabile ripetitività. «Questo film mostra, nell’arco dei tre anni di riprese iniziate nel luglio 2007, le condizioni di vita dei migranti in attesa a Calais. In questo modo svela come gli agenti dei moderni stati di polizia si spingano ben oltre i confini della legge, dando vita a zone grigie, crepe, territori al confine tra regola ed eccezione. Gli individui si vedono così trattati come criminali; sono spogliati, privati di quei diritti fondamentali che li rendono soggetti di fronte alla legge e ridotti così allo stato di “puro corpo” o “nuda vita”».
Segue alle ore 19 l’opera prima di Steffi Niederzoll Sieben Winter in Teheran/Seven Winters in Tehran (Francia, Germania 2023 – 97’), efficace e tagliente documentario che ripercorre il processo, la detenzione e il destino di Reyhaneh Jabbari, simbolo della resistenza in Iran. Teheran, 7 luglio 2007: la disegnatrice d’interni Reyhaneh Jabbari, 19 anni, ha un incontro di lavoro con un nuovo cliente. Per lei è un giorno di lavoro come tanti, ma la sua vita cambierà per sempre quando lui tenta di violentarla. Lei lo accoltella per autodifesa e fugge dall’appartamento. Viene così arrestata e presto accusata di omicidio. Nonostante le numerose prove che indicano la legittima difesa, Reyhaneh non ha alcuna possibilità in tribunale, poiché il suo aggressore era un uomo potente e ben spalleggiato che, anche dopo la sua morte, è protetto dalla società patriarcale. Reyhaneh è così condannata a morte. Il film sarà poi in replica sempre al De Seta venerdì 17, alle ore 16.30.
La giornata si chiude alle ore 21 con la proiezione di La bête di Bertrand Bonello (Francia, Canada 2023 – 145’). In un futuro prossimo in cui regna suprema l’intelligenza artificiale, le emozioni umane sono ormai considerate una minaccia. Per liberarsene, Gabrielle deve purificare il suo DNA: si immerge quindi nelle sue vite precedenti, dove incontra di nuovo Louis, suo grande amore. Ma la donna è vinta dalla paura – la paura, forse più grande, di cedere all’amore – e un presagio sembra annunciare che la catastrofe è ormai vicina. Un viaggio mentale, fisico, sentimentale e sensoriale in molteplici universi e momenti storici (1914, 2014 e 2044), ognuno di essi caratterizzato da una catastrofe generale connessa a un’altra di carattere personale. Con La bête, Bonello si avvicina al melodramma e all’amore, senza tuttavia rinunciare alle incursioni a lui ben congeniali nel cinema di genere, creando così il ritratto singolarissimo di una donna che, sconfinando, quasi diventa una sorta di documentario su una delle più grandi attrici della contemporaneità: una straordinaria Léa Seydoux. Una narrazione che avvicina l’intimo allo spettacolare, il classicismo alla modernità, il noto all’ignoto, il visibile all’invisibile. Il film sarà poi in replica venerdì 17, alle ore 22.30 presso il Cinema Rouge et Noir.
Qu’ils reposent en revolte