Randazzo, Statua di San Nicola realizzata da Antonello Gagini compie i 500 anni

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Nel 1523 Antonello Gagini “scultore rarissimo e singolare” concepiva un’opera straordinaria di eterna bellezza, raffigurante San Nicola da Bari seduto in trono. Dopo cinquecento anni dalla consegna dell’opera, la parrocchia di San Nicolò da Bari in Randazzo (CT), diocesi di Acireale, che conserva il pregevole manufatto, celebra i cinquecento anni (1523-2023) di una delle sculture in marmo più iconiche mai realizzate dall’artista palermitano. La manifestazione avrà luogo venerdì 24 novembre 2023, alle ore 16.30, nella chiesa parrocchiale di San Nicolò da Bari.

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Il terzo decennio del Cinquecento è il periodo dei grandi capolavori di Antonello Gagini. Nel 1522 l’artista era tra i più apprezzati scultori del suo tempo e nel mese di ottobre, alla presenza del nobile Giovanni Michele Spatafora, barone di Roccella Valdemone, Antonello Gagini in persona si impegnava con il procuratore della parrocchia di San Nicolò, Gian Pietro Santangelo, mediante un atto notarile rogato a Palermo, a realizzare un simulacro in marmo raffigurante San Nicola da Bari seduto in trono. In occasione della ricorrenza del quinto centenario della consegna dell’opera, la parrocchia di S. Nicolò in collaborazione con BCsicilia, organizza un seminario di studi intitolato: “Antonello Gagini, scultore rarissimo e singolare: San Nicola da Bari a Randazzo, 500 anni di eterna bellezza”, che celebrerà l’opera e l’arte dello scultore palermitano. Il seminario di studi vedrà la partecipazione di studiosi e di eminenti esperti che esploreranno la straordinaria eredità lasciata dal Gagini attraverso la sua iconica scultura. Gioacchino Barbera, storico dell’arte e autorevole studioso di pittura siciliana, già direttore del museo regionale di Messina e di Palazzo Abatellis in Palermo; Antonio Cuccia, storico dell’arte, specialista per la cultura artistica del Cinque e Seicento; Giuseppe Fazio, Dottore di ricerca in storia dell’arte, autore di numerose pubblicazioni sul tardo Medioevo e sul Rinascimento; Alfonso Lo Cascio, giornalista e Presidente regionale di BCsicilia, Alessandra Migliorato, storica dell’arte del museo regionale di Messina, specializzata in scultura rinascimentale e Gaetano Scarpignato, studioso e ricercatore di storia del territorio e autore di importanti contributi sulla storia di Randazzo.

Durante l’incontro i relatori forniranno una panoramica dell’opera di Antonello Gagini esaminando il suo contributo all’arte italiana e soprattutto il valore culturale della scultura di San Nicola da Bari che si conserva a Randazzo. Sarà raccontata la storia della committenza della statua di S. Nicola del 1522 e dei successivi rapporti tra Antonello Gagini e la parrocchia di S. Nicola in Randazzo con la problematica custodia eucaristica. Inoltre, attraverso l’analisi della documentazione archivistica e fotografica, tra certezze e ipotesi, sarà affrontata la vicenda espositiva del simulacro di San Nicola attraverso i secoli. La statua di San Nicola a Randazzo, oltre a imporsi per la sua notevole qualità, è stata la prima opera in cui la storiografia europea ha riconosciuto – soprattutto con lo studio del tedesco Hanno Walter Kruft del 1980 – un debito importante nei confronti del prototipo pittorico realizzato da Antonello da Messina per la chiesa eponima della città dello Stretto. Partendo da questo dato, gli studi successivi hanno enucleato nella scultura del Gagini la presenza di ulteriori elementi di raccordo con la produzione del pittore messinese. L’opera sarà analizzata e inserita anche nella coeva cultura pittorica e scultorea palermitana e messa in relazione con le sculture della prima metà del Cinquecento dal soggetto poco usuale e per questo ancora più straordinarie. Oltre il culto e le leggende biografiche legati alla figura di San Nicola, con gli episodi miracolistici nella pregnante interpretazione pittorica, tra i temi che saranno discussi nel corso del seminario un focus sarà dedicato all’iconografia del santo intronizzato, in rapporto a San Nicola vescovo, e la sua ricaduta nella scultura in legno in Sicilia. Sarà, inoltre, illustrata la fortuna del motivo del santo in trono, sedes sapientiae, che si imporrà nell’immaginario popolare dal mitico Salomone, al Santiago de Compostella, fino ai santi patroni.

L’anniversario, dunque, sarà un’occasione speciale per riflettere sull’importanza della cittadina etnea e sulla storia del simulacro e le interdipendenze artistiche sulla nostra eredità culturale.

“È con grande gioia e riconoscenza che annunciamo la celebrazione del quinto centenario della straordinaria scultura creata dal maestro Antonello Gagini – afferma il neo parroco Don Salvatore Cassaniti. Questo eccezionale capolavoro dell’arte rinascimentale è stato un punto di riferimento culturale e spirituale per la nostra comunità per cinque secoli, un simbolo tangibile della fede e dell’arte che unisce il nostro popolo. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a Padre Gabriele Aiola, mio predecessore che ha accolto l’idea, di organizzare questo evento culturale, maturata grazie alle ricerche di Gaetano Scarpignato che ha generosamente curato il progetto in ogni sua fase. Ringrazio i relatori – aggiunge Don Salvatore – che esamineranno l’arte, la bellezza e la profondità di questa scultura affinché essa continui a ispirare e arricchire la vita delle persone nella nostra comunità. Invitiamo tutti i membri della comunità locale e gli amanti dell’arte a unirsi a noi in questa celebrazione che promette di essere un momento di condivisione, apprendimento e contemplazione della bellezza in questo periodo di forti tensioni sociali”.

Un’occasione unica per immergersi nella storia della città etnea, nell’arte e nella vicenda di Antonello Gagini e del rinascimento in Sicilia.

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