Il programma di domenica 19 novembre 2023
L’ultima giornata della 45esima edizione dell’Efebo d’Oro Film Festival si apre alle ore 10 presso il Cinema Rouge et Noir con la masterclass, aperta al pubblico, con la regista Emma Dante e lo scrittore Giorgio Vasta – cosceneggiatore dei tre film della regista: Via Castellana Bandiera (2013), Le sorelle Macaluso (2020) e Misericordia (2023).
Si prosegue alle ore 12 con la proiezione di Sicilia!, film firmato dallo scomodo, radicale e geniale regista alsaziano Jean-Marie Straub – a un anno esatto dalla sua scomparsa (sino ad oggi pesantemente dimenticata e ignorata) – tratto dal romanzo Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, per ricordare l’imponente lavoro da lui svolto, anche in Italia e in Sicilia, a fianco della moglie Danièle Huillet. Dopo molti anni trascorsi lontano da casa, Silvestro torna nella campagna siciliana della sua infanzia per far visita alla madre. Durante il suo viaggio, conversa con degli sconosciuti al porto, con dei compagni di viaggio su un treno, con sua madre e con un arrotino. Osserva Paolo Spaziani: «Scrivere di Sicilia! significa esplorare un’immobilità minerale, una compostezza di modi, un’esplosione fissa di sole, insomma una pura immanenza vitale che, in sé, è rivoluzionaria. […] Questo lusso solare sarà magnificato dal b/n di Straub-Huillet: volti ad incidenza o in controluce che mostrano che vi è una nobiltà implicita nel solo fatto di vivere. Estrema bellezza di questi volti siciliani. Tutto è immediatamente davanti agli occhi. Si eliminerà la profondità addossando gli interpreti a pareti a calce, in vagoni ferroviari, alle casamatte del molo di Messina. Oppure ci penserà il sole […]».
Alle ore 16 il Cinema De Seta ospita la replica dell’opera prima di Sorrow di Derek Zheng (USA 2023 – 66’); alle ore 17.30 è la volta di Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où/Obscure Night – Goodbye Here, Anywhere diSylvain George (Francia, Svizzera 2023 – 183’), seconda parte di un discorso iniziato nel 2022 con Nuit obscure – Feuillets sauvages (Les brûlants, les obstinés). Melilla, enclave spagnola in Marocco e confine terrestre tra il continente africano e l’Europa, rappresenta per molti migranti africani in fuga da una vita difficile il luogo ideale dove sognare un futuro migliore. In transito, con impetuosa ostinazione, Malik e i suoi amici, come lui minorenni provenienti dal Marocco, cercano di raggiungere l’Europa con ogni mezzo necessario. Con altrettanta ostinazione e dedizione Sylvain George li osserva nei loro costanti tentativi di raggiungere l’Europa, senza mai perdere la sua pudica discrezione. Confinati in un presente sospeso e imprigionati fra sbarre reali e invisibili, i ragazzi provano ad abitare una dimensione quotidiana che possa garantirgli almeno una parvenza di normalità, tra gli inebrianti momenti in cui un futuro più sereno sembra quasi a portata di mano e i picchi di disperazione più nera, tra il desiderio di diventare grandi e il bisogno profondo di rimanere bambini.
L’Efebo d’Oro Film Festival saluterà il suo pubblico alle ore 21 con la cerimonia di premiazione a cui fa seguito la proiezione speciale di Una sterminata domenica/An Endless Sunday di Alain Parroni (Italia, Germania, Irlanda 2023 – 110’). Brenda è incinta. Alex ha appena compiuto diciannove anni e sta per diventare padre. Kevin riempie la città con il suo nome. Ognuno tenta di lasciare il proprio segno nel mondo. Una catena ininterrotta di situazioni, paradossi e caratteri si alternano fra loro in una costruzione narrativa vicina a un anticonvenzionale romanzo di formazione. Sempre connessi tra loro, ronzano tra la campagna del litorale e la città eterna, tentando di resistere a proprio modo all’inesorabile avanzare del tempo e del caldo. Le singole esperienze che Alex, Brenda e Kevin vivono non sono una sequenza casuale di avventure, bensì gradini sulla scala del processo di orientamento, di crescita e maturazione. Le avventure sentimentali e la conquista dell’autonomia fanno da perno alle situazioni in cui Kevin e Brenda si invischiano, agendo d’istinto ma catalizzando passo dopo passo la corsa al grido “IO ESISTO” di Alex. «La mia generazione è una questione di linguaggio», dichiara Parroni, «raccontare la propria realtà nel 2023 è un atto tenero e prepotente che implica affrontare le profonde ambiguità, gli stereotipi e le contraddizioni della società mediatica in cui si è cresciuti». Interverranno il regista Alain Parroni e il produttore esecutivo Luca Lucchesi.
Nella foto, Una sterminata domenica