William Kentridge. You Whom I Could Not Save a Palermo, Palazzo Branciforte

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Mercoledì 20 dicembre, alle ore 18 presso Palazzo Branciforte (Sala 99), si presenta il catalogo – edito da Kalós – che documenta il progetto espositivo You Whom I Could Not Save appositamente creato per Palermo da William Kentridge. La presentazione sarà preceduta alle ore 16.30 da una visita gratuita e su prenotazione (fino a esaurimento posti disponibili) alla mostra guidata dalle curatrici Giulia Ingarao e Alessandra Buccheri. Per prenotarsi alla visita scrivere a: info@palazzobranciforte.it

Il progetto, visibile fino al 12 gennaio 2024, è organizzato da ruber.contemporanea e sostenuto da Fondazione Sicilia, con il coordinamento di Sicily Art and Culture, e vede l’ideazione di Antonio Leone direttore artistico di ruber.contemporanea e la curatela delle storiche dell’arte Giulia Ingarao e Alessandra Buccheri. (info: palazzobranciforte.it/william-kentridge-you-whom-i-could-not-save-palermo/)

La presentazione del catalogo sarà introdotta da interventi di Raffaele Bonsignore (presidente Fondazione Sicilia), Giulia Ingarao e Alessandra Buccheri (curatrici della mostra), Paola Nicita ed Emilia Valenza (critiche dell’arte e docenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo).

IL CATALOGO

L’apparato iconografico del catalogo descrive il progetto in tutte le sue fasi mettendo in risalto la felice relazione con gli spazi di Palazzo Branciforte che hanno ispirato l’installazione sonora con proiezione You Whom I Could Not Save, presentata da William Kentridge per la prima volta a Palermo. Il catalogo esalta l’esperienza immersiva della fruizione della mostra attraverso i testi critici e le immagini che accompagnano il lettore in un viaggio poetico di conoscenza esperienziale.

«Il punto di partenza della mostra di Palermo – spiega Kentridge nell’intervista in catalogo – è stato un’opera sonora. Nella sala in cui vedrete la proiezione, si ascolteranno le sette voci del coro, in modo che sia possibile sia muoversi tra di esse e sentirle singolarmente, sia sentire il pezzo nella sua interezza. E nelle altre sale ci saranno echi e frammenti che condurranno verso la proiezione finale. L’architettura e gli echi dello spazio sembravano adattarsi al tema della barca, perché molta della biancheria data in pegno al Monte nel corso dell’Ottocento era stata deposta lì proprio per consentire alle persone di viaggiare dalla Sicilia agli Stati Uniti». Sagome ibride di memoria surrealista e collage di forme geometriche puntellate da volti ricorrenti nel lavoro dell’artista, sono i protagonisti dell’incedere in un mondo dove, come recita la frase di Majakovskij nel testo di You Whom I Could Not Save, «la sfortuna scorre come da un acquedotto». L’interrogativo sul futuro, sulla necessità di sperare resta costante e la risposta fluttua tra le onde di immagini e suoni che invitano all’immersione in una profondità celeste che investe e abbraccia nonostante non possa salvare tutti.

SCHEDA
Anno: Kalós 2023

Collana: Edizione speciale

Introduzione di Raffaele Bonsignore e Antonio LeoneTesti e contributi critici di: Giulia Ingarao, Alessandra Buccheri, Valentina Bruschi, William Kentridge

Foto di: Rori Palazzo, Fausto Brigantino, Norbert Miguletz, Stella Oliver 

Nella foto, William Kentridge. You Whom I Could Not Save

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