Le due donne rumene assassinate nella notte tra giovedì e venerdì nelle loro rispettive abitazioni a Naro, in provincia di Agrigento, sarebbero state massacrate dopo avere respinto “un approccio sessuale” da parte del presunto assassino. Ne sono convinti i magistrati di Agrigento che indagano sul duplice delitto per il quale ieri sera è stato fermato un rumeno di 23 anni, accusato di duplice omicidio e vilipendio di cadavere.
Secondo quanto ricostruito dal Procuratore aggiunto Salvatore Vella che coordina l’inchiesta, l’uomo fermato avrebbe cenato a casa di Delia Zarniscu di 58 anni, con un amico 52enne. Dopo le prime avances la donna avrebbe respinto le richieste sessuali del presunto assassino. Così, l’uomo, da solo, avrebbe raggiunto l’altra vittima, Maria Rus di 54 anni, che era sola in casa. Prima l’avrebbe picchiata selvaggiamente e poi le avrebbe dato fuoco. Il rumeno sarebbe quindi tornato a casa della prima vittima e l’avrebbe massacrata a colpi di televisore e suppellettili.
Intanto è in corso l’autopsia sui corpi delle due donne. Arriveranno quindi lunedì mattina a Naro i Ris dei Carabinieri di Messina per eseguire i rilievi dopo il massacro. È stata la Procura di Agrigento, che coordina l’inchiesta, a chiedere il sopralluogo dei Ris.
Sarà lutto cittadino a Naro, piccolo centro dell’agrigentino, il giorno dei funerali delle due donne rumene uccise nella notte tra giovedì e venerdì. Delia Zarniscu di 58 anni e Maria Rus di 54 sono state massacrate nelle loro abitazioni. Ad annunciarlo è la sindaca di Naro Maria Grazia Brandara, che vuole dare un “segno tangibile della vicinanza dei naresi alle famiglie di e anche alla comunità romena, parte attiva e produttiva del nostro paese. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare e a dare il proprio contributo nella preghiera”. (Adnkronos)