Migliaia di sostenitori dell’opposizione hanno manifestato davanti al parlamento di Varsavia contro il nuovo governo polacco dell’europeista Donald Tusk. “Questa è la Polonia, non il paese di Tusk”, si leggeva sui cartelli dei dimostranti, molti dei quali anziani, che sventolavano bandiere polacche.
“Questo non è un governo polacco”, ha detto il leader del partito nazional populista Pis, Jaroslaw Kaczynski, parlando alla folla. Il partito, scalzato dal potere le elezioni di ottobre, ha più volte accusato Tusk di prendere ordini dalla Germania. La “protesta dei liberi polacchi” era stata originariamente convocata contro l’allontanamento dei fedelissimi del Pis dai vertici della radio, la televisione e l’agenzia stampa Pap. Ma nel frattempo è salita la tensione sul caso dell’ex ministro dell’Interno Mariusz Kaminski e il suo sottosegretario Maciej Wasik, che ha portato la Polonia sull’orlo di una crisi costituzionale.
I due sono stati recentemente condannati a due anni di carcere per abuso di ufficio dopo che la grazia concessa dal 2015 dal presidente Andrzej Duda è stata annullata dal tribunale, perché decisa prima della condanna definitiva. Duda ha però sfidato i giudici, invitando pubblicamente Kaminski e Wasik al palazzo presidenziali, dove la polizia, che li cercava, li ha poi arrestati. Dal carcere Kaminski si dichiara prigioniero politico e annuncia uno sciopero della fame. I fatti contestati risalgono al 2007. Allora Kaminski guidava l’agenzia anticorruzione ed avrebbe deliberatamente orchestrato un caso per discreditare il ministro dell’Agricoltura, Andrzej Lepper. Duda ha preannunciato oggi di voler graziare nuovamente i due politici. (Adnkronos)