In programma musiche di Beethoven, Mario Castelnuovo-Tedesco e una prima assoluta di Ralph Towner
La Stagione serale degli Amici della Musica prosegue proponendo al pubblico programmi cross over che mettono in relazione universi musicali apparentemente lontani fra loro. Protagonista del concerto di lunedì 26 febbraio alle 20.45 al Politeama Garibaldi, sarà il chitarrista Marco Cappelli, artista poliedrico dalla formazione classica e dall’anima jazz, che insieme al Quartetto Gagliano proporrà l’ascolto di musiche di Beethoven, Castelnuovo-Tedesco e Ralph Towner.
Proprio il brano di Ralph Towner, dal titolo Migration, è una prima assoluta per il pubblico di Palermo. Così ne parla Marco Cappelli: «nel corso della sua lunga e luminosa carriera il polistrumentista e compositore americano, Ralph Towner è assurto allo stato di leggenda musicale vivente di quel “jazz trasversale” ben rappresentato dalla nota etichetta discografica ECM, per la quale ha registrato numerosissimi album, sia come leader del suo storico ensemble Oregon, che da solista. Stabilitosi in Italia negli anni ‘90, ha vissuto diversi anni a Palermo prima di trasferirsi a Roma, dove attualmente risiede. Durante i suoi anni siciliani – prosegue Cappelli – ho avuta la fortuna di conoscerlo e prendere da lui delle lezioni, accompagnate da racconti di imprese storiche. Durante i nostri incontri mi fece generosamente dono di alcune sue partiture, tra cui il quintetto Migration, riuscitissima sintesi di linguaggio jazzistico e sviluppo formale classico. Ispirato alla natura selvaggia della costa nordamericana che affaccia sull’Oceano Pacifico, Migration presenta una scrittura per archi dove risuonano echi novecenteschi – da Prokof’ev a Šostakóvič – sostenuta dall’inconfondibile suono della chitarra towneriana: il serrato dialogo tra gli strumenti si snoda senza soluzione di continuità lungo una maestosa architettura, in un serrato dialogo che alterna quattro aree tematiche di diverso andamento e intensità.
E il Novecento sarà parte fondamentale del programma con due composizioni di Mario Castelnuovo-Tedesco come il Capriccio Diabolico op. 85 “Omaggio a Paganini” per chitarra sola e il Quintetto per chitarra e archi, composto da nel 1950, «un’opera melodiosa e serena, in parte neoclassica e in parte neoromantica», come la definisce lo stesso autore che la dedicò al chitarrista spagnolo Andrés Segovia.
In apertura, invece, sarà eseguito il Quartetto per archi n. 2 in Sol maggiore op. 18 di Beethoven, prima raccolta del catalogo del genio di Bonn destinata alla formazione per quartetto, allora considerato il genere più nobile e complesso.
Marco Cappelli, nato a Napoli, dal 2004 vive a New York per la maggior parte del tempo, interagendo attivamente con la ricchissima scena musicale newyorkese. Al concertismo affianca un’intensa attività didattica, insegnando regolarmente al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo e alla Columbia University di New York. Napoletano è anche il Quartetto Gagliano, che con il proprio nome rende omaggio proprio alla più celebre famiglia di liutai napoletani. Composto dai violinisti Carlo Dumont e Sergio Carnevale, dalla viola di Paolo Di Lorenzo e dal violoncello di Manuela Albano, il quartetto è attivo dal 1987 e in oltre 35 anni di attività, il repertorio dell’ensemble abbraccia l’intera storia della musica con particolare attenzione al lavoro di ricerca per la riscoperta della musica da camera di autori di scuola napoletana come Giuseppe Martucci, Franco Alfano, Alessandro e Achille Longo, eseguendo e registrando lavori spesso inediti.