Quasi 6mila iscritti, un ottimo stato di salute e una progettualità sempre più incentrata a valorizzare i professionisti etnei. L’Assemblea degli iscritti dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania è stato un momento di bilanci, sia dal punto di vista finanziario, che progettuale. «Tra la seconda metà del 2023 e la prima del 2024 siamo stati protagonisti di numerose iniziative – spiega il presidente Mauro Scaccianoce – durante le quali abbiamo acceso i riflettori sulle criticità e le opportunità del nostro territorio, ma anche sull’attuale stato della professione, che per questioni normative e tecnologiche è in continua evoluzione».
Se il Congresso nazionale organizzato a fine settembre dello scorso anno è stata un’importante vetrina per la città – con un’adesione di oltre 1.200 professionisti da tutta Italia – ha allo stesso tempo acceso i riflettori su temi delicati, per i quali l’Ordine etneo ha aperto un confronto con i parlamentari. Su tutti quello relativo alla sicurezza sismica e l’attuale decreto che «blocca la cessione e lo sconto in fattura per alcuni lavori, ostacolando, di fatto, la ricostruzione post sisma di Santo Stefano del 2018 – commenta il presidente Scaccianoce – motivo per cui auspichiamo una legge equa per ogni regione, che consenta di avere adeguate agevolazioni fiscali e di agire in termini di prevenzione».
Non di secondo profilo l’argomento dell’equo compenso, ritenuto un grande risultato dopo anni di battaglie del Consiglio Nazionale. La norma pone nuovamente al centro la qualità e la professionalità, consentendo il ribasso solo alla voce “spese”. Ordine di Catania attivo anche su altri due fronti: quello sulla nuova legge per la regolarizzazione delle abitazioni e quello sulle lauree abilitanti. Su quest’ultimo punto, «puntiamo a una formazione universitaria che preveda tirocini organizzati dagli Ordini professionali, al fine di acquisire adeguate competenze in ambito scientifico, tecnico e deontologico», auspica il presidente Scaccianoce.
Spazio, quindi, ai numeri, con gli iscritti in leggera crescita rispetto al 2023: in totale sono 5.916 gli ingegneri dell’Ordine etneo, di cui 5.567 nella sezione A e 349 nella B. Bene anche i bilanci – illustrati dal tesoriere Salvatore Rapisarda – con l’approvazione all’unanimità da parte dei presenti, sia del consuntivo, che del preventivo. Risultati raggiunti e da ottenere, con «l’obiettivo di rendere sempre più appetibile il nostro Ordine, che vede già alcuni membri del consiglio fare parte di gruppi a livello nazionale, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto fino a ora, anche con i giovani – prosegue – A questi ultimi rivolgiamo particolare attenzione, perché rappresentano il nostro futuro. Tra le iniziative molte sono state indirizzate a favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro, dando il nostro contributo nel contrasto alla fuga di cervelli e nel trattenere le eccellenze del nostro territorio».
A chiusura, spazio alla formazione, con il bilancio e i corsi in programma organizzati in sinergia con la Fondazione e illustrati dal suo presidente Filippo Di Mauro.