Dramma siccità, ultima chiamata: aziende vicine alla chiusura: campagna del grano già compromessa
“Non è più solo un grido di allarme quello che proviene dalle campagne siciliane, ma una tragica conferma della perdita irreversibile delle produzioni agricole che getta nello sconforto i nostri agricoltori. Alte temperature e siccità hanno messo all’angolo la Sicilia: negli invasi c’è un calo del 30% di acqua rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e, purtroppo, neppure per le prossime settimane è prevista un’inversione di tendenza. E’ emergenza”. E’ di nuovo l’organizzazione Cia della Sicilia Orientale a fare sentire la propria voce e a lanciare un disperato appello al Governo Regionale e Nazionale che ha il sapore dell’ultima chiamata.
“La richiesta dello stato di emergenza Nazionale decisa dalla Giunta Regionale, non ancora approvata dal Consiglio dei Ministri – si legge nella nota sottoscritta dalla Giunta CIA Sicilia Orientale – dovrà garantire un approvvigionamento idrico e potabile ai cittadini e alle aziende agricole e zootecniche della Sicilia, e mettere in campo una serie di interventi finanziari mirati al sostegno delle aziende agricole per compensare la perdita secca di reddito, con uno sgravio immediato dei ruoli consortili ordinari ed irrigui e altri oneri fiscali, contributivi e di moratoria, sospensione dei mutui che pesano sulle imprese del settore agricolo e zootecnico”.
“Dopo aver investito quest’anno nelle semine i cui costi di produzione sono stati altissimi, sementi e concimi in primis – dichiarano Carmelo Allegra e Salvatore Grassiccia, rispettivamente presidente della CIA di Raddusa e Caltagirone –siamo consapevoli e rassegnati che stiamo andando incontro a danni incalcolabili. Le nostre migliori estensioni cerealicole delle aree rurali del centro Sicilia (il granaio di Roma, d’un tempo) oggi sono una desolazione: sterminate aree seminate a grano che non andranno a maturazione perché sono già ingiallite e in alcune zone, le piante si presentano con il gambo alto solo alcuni centimetri”.
“Il comparto zootecnico vive la stessa drammatica situazione – conferma Donatella Vanadia, che conduce una strutturata azienda zootecnica in territorio di Vizzini con centinaia di capi di bovini – Allevatori esasperati e animali sfiancati dalla mancanza di foraggio e di acqua per il minimo sostegno vitale. E’ impossibile fare impresa con i costi di produzione e i prezzi al consumo dei prodotti agricoli in continuo aumento, mentre il reddito degli agricoltori si assottiglia sempre di più, che mette un’ipoteca su un futuro già compromesso”.
“Ribadiamo con forza che urge un Piano Straordinario per affrontare le emergenze – conclude la nota di Cia Sicilia Orientale – e, seppur consapevoli delle difficoltà del momento e degli sforzi che si stanno facendo per colmare i ritardi del passato, bisogna pianificare gli interventi necessari a medio e lungo periodo per rilanciare il comparto e il reddito degli agricoltori