Assange è libero, fondatore di Wikileaks ha lasciato Regno Unito

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Accordo con gli Usa, è uscito dal carcere e ha lasciato il Regno Unito. In volo su jet privato, andrà in Australia

Julian Assange è libero. Il 52enne fondatore di Wikileaks, dopo oltre 5 anni di carcere – 1901 giorni – nel Regno Unito, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato americano. Assange si è imbarcato su un jet privato: la destinazione finale dovrebbe essere l’Australia.

Assange, in carcere per aver pubblicato con Wikileaks migliaia di documenti militari e dispacci diplomatici riservati di Washington, nella lunga battaglia legale aveva recentemente ottenuto il via libera dall’Alta Corte Britannica per presentare ricorso contro l’estradizione negli Stati Uniti. Wikileaks, in particolare, nel 2010 ha pubblicato centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi riservati sulle guerre di Washington in Afghanistan e Iraq.

L’accordo con gli Usa, cosa succede in tribunale ora

L’annuncio della liberazione di Assange arriva poco dopo la notizia che si sarebbe dichiarato colpevole questa settimana di aver violato la legge statunitense sullo spionaggio, in base a un accordo che gli avrebbe permesso di tornare nella sua nativa Australia.

La Bbc fa riferimento a documenti processuali secondo cui Assange dovrebbe comparire mercoledì mattina alle 9 ora locale in un’aula di tribunale delle Northern Mariana Islands, nell’Oceano Pacifico, sotto la giurisdizione degli Stati Uniti, per formalizzare l’accordo che, con l’approvazione di un giudice, chiuderà il caso. Assange avrebbe accettato, nell’ambito dell’intesa, di dichiararsi colpevole dell’unico reato di aver cospirato per ottenere e divulgare documenti riservati della difesa nazionale degli Stati Uniti.

Il fondatore di Wikileaks dovrebbe essere condannato ad una pena di 62 mesi da scontare in carcere, ma secondo l’intesa – dopo la detenzione nel Regno Unito – non passerà più tempo in cella. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Assange tornerà in Australia. WikiLeaks ha precisato in una nota che Assange ha trascorso in carcere 1.901 giorni, ”in una cella di 2 metri per 3 metri, isolato 23 ore al giorno”.

WikiLeaks nel 2010 ha pubblicato centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi riservati sulle guerre di Washington in Afghanistan e Iraq, le più grandi violazioni della sicurezza di questo tipo nella storia militare degli Stati Uniti, insieme a una serie di dispacci diplomatici.

Le reazioni

“Siamo a conoscenza del fatto che il cittadino australiano Julian Assange ha in programma un procedimento legale negli Stati Uniti”, ha affermato un portavoce del primo ministro australiano Anthony Albanese in una dichiarazione.

“Il governo australiano continua a fornire assistenza consolare al signor Assange. Il primo ministro Albanese è stato chiaro: il caso del signor Assange si trascina da troppo tempo e non c’è nulla da guadagnare dalla sua prolungata detenzione”, ha aggiunto.

La moglie Stella: “Grazie a chi si è mobilitato per lui”

”Julian è libero!!!! Le parole non possono esprimere la nostra immensa gratitudine a Voi, sì proprio Voi, che vi siete tutti mobilitati per anni e anni per far sì che tutto ciò diventasse realtà. Grazie. Grazie. Grazie”. Così Stella Assange, la moglie del cofondatore di Wikileaks, ha ringraziato su ‘X’ coloro che negli anni sono scesi in piazza o hanno chiesto attraverso vari canali la liberazione del marito.

 

 

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