Taormina e le sue biodiversità

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di Daniel Carnabuci

Il territorio taorminese vanta, sulla carta, ben tre siti di interesse comunitario (SIC) che si intrecciano con la rete ecologica dell’Unione Europea per la salvaguardia della biodiversità quindi degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciate o rare.

Si distinguono tre zone speciali di conservazione (ZSP) :
ITA030040 Fondali di Taormina – Isola Bella;
ITA030031 Isola Bella, Capo Taormina e Capo S. Andrea
ITA030003 Rupi di Taormina e Monte Veneretta .

Il primo sito, i fondali dell’Isolabella, istituito nel 1995, si estende per 140 ettari ed interessa il miglioramento e la conservazione degli habitat delle praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae) e delle scogliere.
Fra le specie di interesse vi sono la rarissima Phymatolithon calcareum e la rara Cymodocea nodosa , altre specie di interesse comune sono : Pinna nobilis ; Cystoseira amentacea ; Cystoseira brachycarpa .

Allo stato attuale la pressione antropica, l’elevato numero di natanti e sopratutto gli ancoraggi indiscriminati e la pesca di frodo stanno riducendo moltissimo la presenza delle specie protette.

Altro sito è quello che comprende la riserva orientata dell’Isolabella che si estende per circa 22 ettari ed include l’Isola Bella, il Capo di Sant’Andrea ed il Capo Taormina.
Fra le specie di interesse troviamo fra la flora il Limonium ionicum e il Dianthus rupicola e fra la fauna il Gabbiano corso e l’endemica di Lucertola, Podarcis sicula.
Qua allo stato attuale la forte pressione antropica sta condizionando fortemente la conservazione delle specie , purtroppo sia la zona A che B non sono tutelale come previsto dalle disposizioni europee e nazionali.
Infine troviamo l’ampio sito di interesse comunitario, le rupi di Taormina e Monte Veneretta che si estende per ben 600 ettari ed interessa i comuni di Taormina e Castelmola.
Le rupi sono caratterizzate soprattutto per la presenza di avifauna di notevole interesse come la Coturnice (Alectoris graeca) ed il falco pellegrino (Falco peregrinus) e l’endemico fiordaliso di Taormina (Centaurea tauromenitana).
L’areale si presenta in gran parte dissestato a causa dell’abbandono delle campagne ,dai continui incendi e caccia indiscriminata.

Tutte le aree brevemente descritte, oltre alle specie indicate, sono ricchissime di biodiversità vegetale e animale che caratterizzano uno dei luoghi più suggestivi del mediterraneo le quali oltre ad essere siti di interesse comunitario sono tutte sottoposte a vincolo paesaggistico ed in gran parte a vincolo idrogeologico, purtroppo però per quanto sulla carta le istituzioni ne definiscono l’alto valore naturalistico, in realtà poco o nulla si fa per tutelarli, valorizzarli e promuoverli.

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