Teatri di Pietra in Sicilia a Modica (Rg) con “Gaius Plinius Secundus”

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Gli appuntamenti arrivano in altri tre comuni:

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venerdì 26 a Santa Flavia (Pa) con “Ulisse racconta Ulisse”,

sabato 27 con “Il filo rosso dei messaggeri caduti a Modica (RG)

sabato 27 a San Cipirello (Pa) con “De Rerum Natura”

e chiude domenica 28 a Cefalà Diana (Pa)

con “Pirandello. Questo, codesto e quello”

Questa seconda settimana, il racconto dei miti e dei grandi temi dei Teatri di Pietra in Sicilia prosegue oggi, lunedì 22 luglio, dal Chiostro di S. Maria del Gesù (Modica – RG) con la rappresentazione di “Gaius Plinius Secundus” (drammaturgia Diego Sommaripa e Noemi Giulia Fabiano) e, sempre a Modica sabato 27 con “Il filo rosso dei messaggeri caduti” (primo studio di Paolo Toti con Chiaraluce Fiorito e Paolo Toti).

 

Tre appuntamenti nel palermitano, venerdì 26 luglio nell’Area Archeologica di Solunto (Santa Flavia – Pa) con “Ulisse racconta Ulisse” di Beatrice Monroy e Sergio Vespertino, sabato 27 luglio presso Monte Iato a San Cipirello (PA) con “De Rerum Natura” (regia e coreografia di Aurelio Gatti) e domenica 28 luglio con “Pirandello. Questo, codesto e quello” di Salvatore Ferlita e Sergio Vespertino che andrà in scena alle Terme Arabe di Cefalà Diana.

 

I Teatri di Pietra in quanto “rete nazionale” ospitano in Sicilia le migliori produzioni che sono programmate nel circuito nazionale come De Rerum Natura, Pluto, La Fabbrica degli Angeli senza tempo, Gaius Plinius Secundus che da Volterra, ma anche dall’Appia Antica, dall’Anfiteatro Sutri, da Napoli, arrivano in Sicilia. E viceversa, con produzioni siciliane come Pirandello, Questo, Codesto e Quello, Autodifesa di Ismene, Ulisse racconta Ulisse (di Vespertino che ha concluso il Festival al Parco dell’Appia Antica), Menecmi, Odisseo Superstar, Elena Tradita, che vengono rappresentate nei teatri antichi e nelle aree monumentali di Lazio, Toscana, Campania e Basilicata.   Questo doppio binario esprime la voglia e la capacità della rete di mutuare la migliore produzione da una parte e di irradiare la bellezza e la creatività siciliana dal locale a tutta la rete, dall’altra.

 

“Il Teatro è il miglior strumento per valorizzare il nostro grande patrimoniodichiara il direttore artistico Aurelio Gattia condizione che rimanga integro nella sua funzione di rito collettivo perché, altrimenti, si riduce a un’esposizione formale che poco a che a vedere con la riflessione sulla bellezza e sull’uomo.  La robustezza e l’azione dei Teatri di Pietra si fonda sulle volontà acclarate di fare rete da parte di artisti, compagnie, operatori culturali da una parte, e dall’altra dalla convinzione che ogni territorio è importante quando si esprime nella cura e valorizzazione dell’identità delle comunità.”

 

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