1870: DOPO LA BRECCIA DI PORTA PIA GLI USA RITIRANO IL LORO AMBASCIATORE IN VATICANO

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Di Santi Maria Randazzo

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Sin dall’indomani della costituzione degli USA quale stato indipendente i rapporti tra il nuovo Stato, fondato ispirandosi ai valori della rivoluzione francese, e lo Stato del Vaticano non furono idilliaci soprattutto per la posizione degli Americani che ritenevano di non interferire, in quanto Stato, nelle vicende religiose a fronte di una posizione del Vaticano che cercava di realizzare una sua presenza organizzata nel territorio USA inquadrata organicamente in una catena di comando che faceva capo al Pontefice. La massiccia e agguerrita presenza di protestanti tra la popolazione USA, gelosi della loro autonomia religiosa, costituiva una barriera quasi insormontabile per affermare la presenza della Chiesa cattolica tra la popolazione del Nord America e che di fatto non consentiva al Vaticano di allacciare rapporti diplomatici con il governo USA. Un serio tentativo di allacciare rapporti diplomatici tra USA e Vaticano fu fatto da Pio IX che nel 1853 spedì monsignor Gaetano Bedini, accompagnato da monsignor Ernesto Cologneri e dal suo segretario, lo scozzese don John Virtue. La missione voluta da Pio IX non ebbe successo, fu oggetto di contestazioni e persino minacce di linciaggio; gli inviati del Pontefice ripartirono il 4 febbraio 1854 senza aver potuto portare a termine la loro missione. L’insuccesso della missione pontificia era conseguente al fatto che, sin dall’inizio della loro costituzione gli USA si erano manifestati come il paese della tolleranza religiosa e lo stesso Congresso americano aveva ritenuto di non legiferare in materia religiosa; per cui i cattolici erano: “[…] visti come papisti sin dalle origini: cittadini che rispondevano a un potere straniero, il potere di Roma, percepito come un mostro medievale con a capo questa figura un po’ strana, un po’ sovrano un po’ prete che ricordava figure dell’Antico Testamento. […]”. (1) La posizione politica degli USA in materia di religione privava, di fatto, il Vaticano di un interlocutore politico con cui fare accordi che garantissero la struttura organizzata della Chiesa Cattolica a cui, comunque, veniva concesso di organizzare liberamente le proprie diocesi. In questo contesto, comunque, erano attivi i rapporti diplomatici tra USA e Vaticano e gli USA mantenevano un loro rappresentante che fu attivo fino al 1870. Nel 1870, dopo la breccia di Porta Pia gli USA prendono atto che viene a cessare la Stato della Chiesa, per cui: “[…] revocano il loro ministro e si interrompono le relazioni diplomatiche. […] perché il governo americano non vedeva nessuna necessità di farsi rappresentare in uno Stato che non esisteva più.” (2)

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Bibliografia:

  1. Massimo Franco – Secretum – Ed. Solferino – Milano 2024, p. 179.
  2. Idem – pp. 180-181.

 

 

 

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