La terza edizione del Segesta Teatro Festival si avvicina al termine, ma prima del suo atto finale continua a mostrare tutti i suoi volti e la sua capacità di muoversi tra generi, stili e registri emotivi diversi, accogliendo grandi nomi di fama internazionale e giovani artisti in affermazione.
Prima Assoluta per Anima e virtuosismo di Giacomo Barraco, giovanissimo talento del pianoforte formatosi nei Conservatori “G. Rossini” di Pesaro, “G. Braga” di Teramo e “A. Scontrino” di Trapani e vincitore di molti premi nazionali e internazionali. Mercoledì 21 agosto ore 21.00 al Tempio Barraco allieterà il pubblico con una serata dall’ampio repertorio, da Scarlatti a Prokofiev, da Beethoven a Chopin e Liszt, costruita per evidenziare la straordinaria ricchezza espressiva del pianoforte “strumento per il quale i grandi compositori hanno creato opere capaci di rappresentare contemporaneamente sia l’essenza profonda della propria anima che le più grandi sfide virtuosistiche”, afferma il giovane pianista, esternando la gioia di poter condividere con il pubblico la bellezza di queste musiche.
Nella splendida cornice del Teatro Antico, tipico esempio architettonico del luogo simbolo dell’atto collettivo e rituale per eccellenza che per i greci era la rappresentazione teatrale, giovedì 22 agosto, alle 19.30, sarà la volta di Stuporosa, ipnotica performance coreografica del giovane Francesco Marilungo, artista associato di Körper formatosi nell’Atelier di Teatrodanza della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e performer per artisti tra cui Enzo Cosimi, Antonio Marras, Jonathan Burrows/Matteo Fargion e Alessandro Sciarroni. Ispirato dal pensiero di Ernesto De Martino contenuto nel suo saggio Morte e pianto rituale, Marilungo sviluppa una riflessione sul lutto e sull’odierna privazione della sua dimensione comunitaria, che in passato l’ha invece caratterizzato attraverso complessi sistemi di accettazione e metabolizzazione fatti di gesti, pratiche rituali e lacrime condivise. L’aspetto culturale e relazionale è ciò che le cinque figure in scena evocano, alla ricerca di forme di mutuo soccorso, antiche formule magiche, danze tradizionali. La musica composta da Vera Di Lecce – cantante, producer e performer pugliese di base a Roma – indaga i meccanismi ossessivi della ripetizione per entrare in connessione con le figure in scena, guidandole e facendosi guidare.
Stesso luogo, ma radicale cambio di registro, venerdì 23 agosto, alle 21, sempre al Teatro Antico con il concerto di Pippo Pollina insieme a un ensemble di eccellenti strumentisti, il Palermo Acoustic Quintet. Palermitano di nascita e mitteleuropeo d’adozione, con 40 anni di straordinaria carriera, 25 album e migliaia di concerti, continua a raccogliere successi in tutto il continente grazie a uno spettacolo intenso, emozionante e di grande qualità, in tournée da due anni. Le canzoni più recenti contenute nel nuovo album “Canzoni segrete”, raccolta di riflessioni di un poeta e i suoi stati d’animo più intimi, si accostano ad alcune tra le più famose e interessanti della vasta discografia dell’artista, da sempre attento alle tematiche sociali, di libertà, contro le guerre, le dittature, le mafie. Un repertorio di canzoni di un artista maturo, che continua ad affrontare nuove sfide, senza dimenticare l’impegno civile, che da sempre costituisce un tratto distintivo del suo progetto artistico-musicale. Ad accompagnarlo saranno Fabrizio Giambanco alla batteria, Mario Rivera al basso, Gianvito Di Maio alle tastiere, Roberto Petroli al sax e clarinetto ed Edoardo Musumeci alle chitarre.