Si è concluso, ieri, il quarto appuntamento di porte aperte del Castello dei Ventimiglia di Gangi. Un evento eccezionale che ha permesso ascoltare i racconti sul Castello della professoressa Bernadette Milletarì e di visitare alcune parti di quello che era un maniero costruito nella prima metà del XIV secolo per volere di Francesco I Ventimiglia, Conte di Geraci. Nel Seicento dopo numerose trasformazioni l’edificio rimase in stato di abbandono, utilizzato come carcere, finché non entrò in possesso della famiglia Milletarì la quale, ancora oggi ne mantiene la proprietà di una parte, la rimanente è ritornata in possesso di un ramo cadetto della famiglia Ventimiglia. Il prospetto principale si affaccia su piazza Valguarnera. Il versante nord dell’edificio si affaccia a strapiombo su Viale delle Rimembranze e nel 1931 per far posto all’acquedotto comunale è stata abbattuta l’ala sinistra del Castello, mentre l’ala destra (antica cappella del castello) è divenuta nel tempo la Chiesa del monte con annesso convento dei Frati minori.
“Quattro appuntamenti che hanno visto la presenza di numerosi visitatori – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – ringrazio Bernadette Milletarì, la famiglia Ventimiglia con la partecipazione di Alfredo Tamburino e Roberto Ventimiglia. Durante i 4 giorni di visite è stato possibile anche visitare il nostro acquedotto comunale”.