Le rappresentazioni teatrali continuano coinvolgendo diverse province siciliane con una grande varietà di rappresentazioni. Oggi, martedì 20 agosto ultima rappresentazione a Ustica presso il Villaggio dei Faraglioni con “Ulisse racconta Ulisse” di Vespertino. Settimana importante perché Cinzia Maccagnano, con “Argonauti – Giasone e Medea” sarà presente, mercoledì 21 agosto, al Tempio di Hera di Selinunte e giovedì 22 agosto alla Chiesa Madre di Montevago (AG).
Le novità di questa settimana, per i Teatri di Pietra, sono i due progetti inediti che avranno luogo il primo all’alba di mercoledì 21 agosto davanti alla chiesa madre di Caltabellotta (AG) con “Di nuove albe”; mentre la seconda è “La fabbrica degli angeli senza tempo” che andrà in scena sabato 24 agosto presso l’area archeologica di Eraclea Minoa (AG) e domenica 25 agosto presso l’area archeologica di Alesa, grazie alla collaborazione con il comune di Tusa e Tindari (ME). Gli altri appuntamenti della settimana saranno sabato 24 agosto al Castello Beccadelli (Marineo – PA) con “Pirandello. Questo, codesto e quello” e domenica 25 agosto con “Odisseo superstar” al parco archeologico di Selinunte (TP).
Oggi, martedì 20 agosto, Ustica ospiterà “Ulisse racconta Ulisse” di Beatrice Monroy e Vespertino. Quest’ultimo incarna in scena l’abilità e l’astuzia di Odisseo, che narra da reduce che tutte le guerre producono reduci, uomini che hanno vissuto l’inferno e che non sono più in grado di tornare indietro. Lui può tornare a casa ma per farlo è necessario che si purifichi e prenda conoscenza del mondo, della madre terra, di tutti gli elementi di cui lui, guerriero, non solo non si è accorto ma verso i quali ha compiuto azioni violente.
Cinzia Maccagnano sarà in scena con il suo progetto di danza-teatro “Argonauti – Giasone e Medea” tratto da Apollonio Rodio di Euripide (drammaturgia Aurelio Gatti, Cinzia Maccagnano, regia e coreografia Aurelio Gatti con Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino, Paola Saribas e Cinzia Maccagnano). La vicenda del viaggio si rafforza e si trasfigura nella vicenda di Giasone e Medea: sembra lo struggente dramma dell’abbandono, ma è solo la superficie. Attraverso Medea il mito ri-diventa umano e il viaggio, onirico, visionario, invece, il tramite attraverso il quale raggiungere il fondo della propria anima, si spezza e quel luogo remoto e privato diventa la deriva di ogni certezza e di ogni fondamentale.
Una delle novità dei teatri di pietra 2024 coinvolge Caltabellotta (AG), una cittadina di 3600 abitanti integra sotto il profilo urbanistico; a 1000 m di altezza domina il mare e le terre circostanti con la sua tipica pace che in essa si può respirare. Qui nasce un progetto in collaborazione con il Comune per fare di questo straordinario sito un’altra meta dei Teatri di Pietra anche per il prossimo anno. Mercoledì 21 agosto alle ore 5:30 davanti alla chiesa madre si terrà “Di nuove albe” (danzateatro con Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino e Paola Saribas), una creazione dedicata alla scoperta di paesaggi capaci di offrirsi a un teatro di poesia e soprattutto a comunità che sanno creare e realizzare visioni. Altra prima per la Sicilia è “La fabbrica degli angeli senza tempo” di Mda Produzioni Danza e Ass.ne Domenico Scarlatti. Un lavoro dedicato al panteismo del mito classico riletto nelle note del Barocco del 600 un lavoro di danza teatro e musica con Mario Brancaccio.
Questa settimana in scena anche “Pirandello. Questo, codesto e quello” di Salvatore Ferlita e Sergio Vespertino (musiche di Gabriele Lomonte, scenografia di Mariano Brusca e Salvatore Scherma con Sergio Vespertino) che daranno vita agli straordinari incontri di Luigi Pirandello, quelli che il Premio Nobel di Agrigento si dice avesse con i fantasmi di personaggi mai nati, ma secondo una nuova e desueta prospettiva e “Odisseo superstar”, frutto della regia Collettivo V.A.N. con Andrea Di Falco, Gabriele Manfredi, Andrea Pacelli, Gabriele Rametta, Pierantonio Savo Valente, durante la quale presentano al pubblico la mitica storia di Ulisse. L’eroe omerico diventa il punto di vista privilegiato per raccontare, in modo ironico, scanzonato e poetico diverse storie della mitologia che lo vedono protagonista.