Troina in scena al Cortile degli Angeli la prima nazionale di “Harem” con la regia di Manuel Giliberti

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Lo spettacolo rientra nella rassegna “L’Essenza dei Sogni” e si svolgerà nel corso della Notte dei Musei. 2 agosto – Martedì 6 agosto alle 20.30 il Cortile degli Angeli di Troina (Enna) ospiterà la prima nazionale dello spettacolo “Harem” di Alberto Bassetti con la regia di Manuel Giliberti.

L’evento, gratuito, si svolgerà durante la Notte dei Musei, in cui saranno aperti musei e chiese sino alle 23, e rientra nella rassegna “L’Essenza dei Sogni” organizzata dall’amministrazione comunale di Troina, con il contributo dell’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia.

Protagonisti sulla scena: Simonetta Cartia, Deborah Lentini, Alessandra Fazzino, Cecilia Mati Guzzardi e con Emanuele Puglia.

Presentazione spettacolo:

A proposito di Harem ovvero una tragicommedia dell’attesa. L’azione si svolge nella sala di uno dei tanti castelli che Federico II fece costruire nei suoi territori. E tuttavia a questo fervore edificatorio non sempre corrispose un utilizzo reale e molte di queste fortezze, le cui imponenti linee architettoniche caratterizzano ancor oggi le terre del Sovrano furono, in molti casi, popolate solo da guarnigioni e nobili la cui unica funzione fu di attendere la visita del Sovrano e prepararsi ad una difesa che in molti casi non si rese mai necessaria.

Harem è il racconto della storia di uno di questi castelli e delle persone che lo abitano. Uno spaccato di vita che mescola umanità e storia. In una di queste fortezze infatti, quattro donne di nascita e razza diversa consumano la propria esistenza. Sono le favorite di un Harem che però fino a quel momento non è stato ancora mai visitato dal suo Signore.

Le quattro, una Siciliana, una Germana, una Romana e una Saracena parlano tra loro, ipotizzano, sognano, si scontrano nella speranza di poter essere un giorno prescelte come la preferita dell’Imperatore. Si comportano e agiscono come se già vivessero questo confronto e dunque non lesinano tra loro bassezze, insinuazioni e attacchi reciproci. Ognuna un mondo: c’è chi come la Siciliana ha smesso di attendere e di sperare, chi come la Saracena, consapevole della propria avvenenza e gioventù, si ritiene certa di una sorte migliore e chi invece, come le altre due, mescola amarezza e aggressività come bestia tenuta in cattività.

Si consuma così giorno dopo giorno un gioco al massacro, quasi una danza della mente, una sorta di farandola che al movimento del corpo sostituisce una febbrile attività del cervello e che le quattro donne svolgono a proprio vantaggio per far si che l’arrivo dell’Imperatore le trovi pronte, tesa ognuna a primeggiare sulle altre.

 

 

 

 

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