Di Santi Maria Randazzo
Il 22 agosto 1939 Hitler parlando ad una ristrettissima cerchia di fidatissimi, tra cui il presidente del Senato di Danzica Hermann Rauschning che annotò fedelmente quanto detto dal Furer pubblicando successivamente il loro contenuto in un libro, annunciò l’imminente invasione della Polonia.
Dai dettagliati appunti di Rauschning, di seguito si riporta un passaggio del discorso di Hitler in cui sosteneva che era arrivato il momento propizio per invadere la Polonia:” Prima di ogni cosa due elementi essenziali: la mia personalità e quella di Mussolini. Tutto dipende da me. Dalla mia esistenza. Dalla mia abilità politica. Probabilmente nessuno godrà più la fiducia del popolo tedesco come la godo io. Probabilmente nessun uomo avrà l’autorità che io possiedo. La mia vita è un elemento della massima importanza. Ma io posso essere eliminato in qualsiasi momento, da un criminale o da un idiota. Il secondo fattore personale è il Duce, la cui vita ha anch’essa importanza decisiva. Se gli succedesse qualcosa, la fedeltà dell’Italia all’alleanza non sarebbe più sicura. Dalla parte dei nostri avversari non vediamo che un quadro negativo: non v’è nessuna grande personalità in Inghilterra e in Francia. E’ dunque facile per noi prendere una decisione. Noi non abbiamo nulla da perdere, anzi solo da guadagnare. La nostra situazione economica è tale che non potremo reggere se non per qualche anno Goering può darvene conferma. Non abbiamo scelta: dobbiamo agire. I nostri nemici rischiamo molto più di noi e hanno ben poco da guadagnare. In un conflitto la posta per l’Inghilterra sarebbe altissima, non immaginabile: la distruzione della Polonia è il primo obiettivo. Presenterò una buona giustificazione propagandistica per iniziare la guerra. I fattori morali sono quelli decisivi. Nel 1918 la nazione cedette perché le premesse morali che alimentavano lo spirito combattivo non erano sufficientemente solide. Nessuna pietà. Siate brutali. La forza fa il diritto.”
A fronte della annunciata decisione di invadere la Polonia l’Alto Comandante Militare tedesco, generale Brauchitsch, ne sconsigliò l’attuazione e prospettò ad Hitler le difficoltà tecniche dell’impresa. Nell’attesa di conoscere le determinazioni di Hitler, il circolo militare che da tempo prospettava la necessità di eliminare Hitler per tutelare gli interessi della Germania ( il generale Bech già capo dello S.M., il generale Oster capo del controspionaggio, il generale Thomas e l’ambasciatore Hassel), attivarono un piano per eliminare fisicamente Hitler: piano che venne momentaneamente accantonato allorché l’invasione della Polonia fu sospesa.
All’inizio di ottobre del 1939 Hitler annunciò che il 12 novembre vi sarebbe stata l’invasione della Polonia: dopo l’annuncio i congiurati avevano deciso che il 5 novembre 1939 vi sarebbe stato un attentato a Hitler; decisione rinviata quando il 20 ottobre Hitler fece sapere che non avrebbe invaso la Polonia. L’8 novembre 1939 la Gestapo, per fini propagandistici, inscenava un finto attentato a Hitler nella birreria Keller di Monaco, che aveva visto la nascita del nazismo.