Nuova scoperta storica a Taormina, dimostrata l’esistenza del Sifone rovescio

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A Taormina un piccolo gruppo di lavoro costituito da membri dell’ “Istituto per la Cultura Siciliana” e dell’ “Associazione Serapide – Tutela, valorizzazione, promozione ambientale APS” ha sfatato l’ipotesi che “sifone romano” non sia mai esistito.
Le due importanti associazioni che da anni operano sul territorio, hanno costituito un gruppo di lavoro per la valorizzazione e la tutela del territorio. Pochi ma determinati i quattro membri (Daniel Carnabuci, Giuseppe Smedile, dott. Gaetano Consalvo e prof. Saverio Sciandrello).
Con questo gruppo infatti hanno incassato l’ennesimo “bottino” frutto del loro acume e della loro intuizione nella ricerca bibliografica di importanti testi storici del Passato.
Le due associazioni ISTITUTO PER LA CULTURA SICILIANA e ASSOCIAZIONE SERAPIDE “TUTELA VALORIZZAZIONE , PROMOZIONE AMBIENTALE “ APS  hanno organizzato in data 07 settembre 2024
l’ennesima escursione alla ricerca del manufatto.

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La giornata si è subito sviluppata sotto i migliori auspici, infatti il territorio nel quale si sviluppa il torrente Sirina è un vero paradiso di biodiversità che il prof. Sciandrello ha sapientemente individuato, catalogo ed infine illustrato ai partecipanti, unica nota negativa evidenziata dal docente è la mancata realizzazione di un sentiero attrezzato, per percorsi didattici mirati, finalizzati a sensibilizzare le giovani scolaresche verso una cultura ecosostenibile del nostro patrimonio naturalistico.
Dopo solo pochi km di risalita, a pochi passi da una delle sorgenti più attive, nell’apporto di acqua al torrente,
miracolosamente la grande scoperta. Ancora integro dopo più di duemila anni e ritrovato intatto, il sifone “Rovescio” del canale realizzato probabilmente in epoca imperiale sul fiume Sirina.
Una grande e bella soddisfazione per questi ricercatori che in passato hanno collezionato infruttuose esplorazioni, non riuscendo ad individuare nessuna traccia.

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Questo ritrovamento è avvenuto a seguito di un percorso volutamente concentrato in una puntigliosa ricerca, soprattutto sulla toponomastica dei nomi di questi luoghi, e, confidando nei racconti degli anziani residenti, abbiamo acquisito nomi di località sebbene storpiati dai tipi di derivazione dialettali.
Un’importante traccia bibliografica della sua esistenza ci è pervenuta dall’ingegnere e matematico palermitano Camillo Camiliani, che nel 1586 ricevette a Messina la nomina di architetto del Regno. Egli in una sua relazione ufficiale, così descriveva questa importante opera idraulica

Il canale del fiume SIRINA che attingeva a quattro sorgenti “atto” a far accostare dieci galee per ivi prendere acqua.

Fate però molta attenzione: questa tecnica, si ipotizza che i romani l’abbiano appresa dalla cultura ellenistica, così come raccontò l’architetto romano Marco Vitruvio Pollione (I secolo a.C.) che ne descrive molto bene i criteri di realizzazione e fornisce utili informazioni ai costruttori.
Cosa voglio insinuare? Il torrente Sirina sfocia nella baia di Naxos prima colonia Calcidea di Sicilia.

Per cui chiedo a tutti voi, un’attenta ricerca ed eventuali analisi al cocciame inglobato nel calcestruzzo (opus caementicium) dell’opera potrebbe identificare se questa struttura fu realizzata per fornire acqua fresca alle navi greche che facevano la spola con le nuove colonie della Sicilia, ancor prima dell’arrivo dei romani?
È possibile che questo sifone rovesciato sia antecedente ai più famosi e conosciuti come quelli del Pergamo, quello romano del palatino, Patara in Turchia e pochi altri ancora sparsi per l’impero.

Il gruppo di ricercatori si impegna a fare le dovute segnalazione dell’avvenuto rintracciamento di questo tratto di conduttura, e visto che si tratta di elementi componibili facilmente asportabili, in previsione di probabili atti vandalici si impegna a non divulgarne la collocazione, auspicando che siano le autorità preposte dopo le opportune verifiche a trovare una sede più consona quale ad esempio il parco del museo archeologia di Naxos, per una più facile fruizione del bene.

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