Il primo singolo di LENÙ, “ANTIDOTO”, già disponibile sulle piattaforme digitali

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“Antidoto” è un brano che parla di un amore ormai finito da tempo ma che con il passare degli anni continua a lasciare il segno. Il testo parla di tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che, sicuramente, fanno parte di ognuno di noi quando speriamo in qualcosa che in realtà non c’è. Il messaggio che vuole lanciare questa canzone è di avere la forza di volontà necessaria a raggiungere i propri obiettivi. Associare la felicità ad una persona è un evento che accade nella maggior parte dei casi, ed è proprio questo l’errore: non dobbiamo mai far dipendere la nostra felicità da qualcuno. Questo racconto è solo una metafora per far capire che non bisogna forzare qualcosa che non funziona. La vita, come i sentimenti, sono imprevedibili e tutto può succedere. Ogni cosa accade a suo tempo, l’importante è lasciare che la vita faccia il proprio corso.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Mi sento soddisfatta e felicissima perché è il mio primo inedito. Mi sono impegnata tanto e senza l’aiuto della mia scuola di canto non ci sarei riuscita. Sono molto emozionata e aspettavo questo momento da tanto. Da RC VOCE PRODUZIONE ho imparato ad andare oltre la mia zona confort e sono riuscita a tirare fuori un brano molto interessante. Ho voluto usare il termine “catalettico” proprio perché il testo è nato così: sembravano parole in una nota del mio telefono che piano piano hanno preso forma.

Io ho delle cicatrici sul braccio, sono delle punture di zanzare che da piccola non smettevo mai di toccare e mia mamma mi diceva sempre: “Smettila di toccarle altrimenti ti rimarrà per sempre la cicatrice”, eppure io continuavo imperterrita non volendo capire che aveva ragione e che se avessi smesso di togliere la crosticina ogni volta a quest’ora non soffrirei così tanto per queste cicatrici che si vedono Vorrei che questa canzone possa spingere ad una forza che spesso pensiamo di non avere o che sottovalutiamo: bisogna credere in se stessi e non smettere mai di credere in quello che ci fa stare bene.

Ho citato Seneca perché è un autore latino che mi ha colpito particolarmente, l’ho sentito molto vicino al modo per me giusto di affrontare le situazioni e la vita, mi aiuta in questo anche la filosofia ma il discorso del dolore di Seneca mi ha colpita particolarmente».

 

Biografia

Eleonora Ziccarelli, in arte Lenù, ha scelto questo nome perché un giorno alcuni amici hanno iniziato a chiamarla così, e lei ha apprezzato la loro creatività. Inoltre, questo soprannome le ricorda il nome di sua madre. Ha intrapreso gli studi universitari presso la facoltà di Lettere Moderne e studia pianoforte e violino in conservatorio sin da bambina. Il suo sogno più grande, fin da piccola, è sempre stato il canto. A tal punto che, come primo regalo a Babbo Natale, ha chiesto un microfono delle Winx, che conserva gelosamente insieme a un video ricordo. La persona che è oggi lo deve ai suoi genitori, che l’hanno sempre supportata e hanno fatto sacrifici per permetterle di realizzare, passo dopo passo, i suoi sogni.

A soli 3 anni ha iniziato a studiare canto e, dopo qualche tempo, è entrata a far parte del Piccolo Coro del Teatro A. Rendano, diretto da Maria Carmela Ranieri, con la quale ha avuto la fortuna di fare numerose esperienze, tra cui esibirsi sul palco dell’Ariston di Sanremo all’età di 12 anni. Successivamente ha incontrato Cecilia Cesario ed è riuscita a entrare nella sua scuola di canto, RC Voce Produzione, dove ha scoperto la sua identità artistica e una parte di sé che non immaginava: la scrittura. Ha sempre amato scrivere e comporre, ma non pensava che questo potesse diventare un elemento essenziale della sua musica. Lenù ama ascoltare diversi generi musicali, leggere, scrivere e, soprattutto, viaggiare con la fantasia.

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