Il futuro della cooperazione sociale deve passare dal riconoscimento della dignità di coloro che, ogni giorno, si dedicano con cura alle persone con fragilità diverse. A sostenerlo sono i rappresentanti nazionali e siciliani di Legacoopsociali, intervenuti, nella sala delle Carozze di Villa Niscemi, nel corso della tavola rotonda su “Interagire, connettere, integrare e trasformare: il futuro della cooperazione sociale in Sicilia”.
Dopo il saluto del presidente di Legacoop Sicilia Filippo Parrino, i lavori sono stati aperti da Giuseppe Fiolo, coordinatore regionale di Legacoopsociali Sicilia. “Per affrontare le sfide del futuro, la cooperazione sociale siciliana deve puntare su quattro azioni chiave – afferma Giuseppe Fiolo -. La prima è l’interazione con il territorio per rafforzare il dialogo con le istituzioni locali, le imprese e le altre organizzazioni del terzo settore. La seconda è quella di connettere le cooperative, promuovendo la creazione di reti e consorzi. La terza è quella di integrare i servizi, per rispondere ai bisogni complessi delle persone e delle comunità. Infine, bisogna trasformare il modello della cooperazione puntando ad una innovazione sociale che si adatti ai cambiamenti socio-economici. Dobbiamo pensare all’individuazione di strategie politiche condivise ed omogenee per tutta la Sicilia. Solo attraverso un impegno così pensato potremo garantire un benessere diffuso e duraturo, capace di rispondere ai bisogni e ai desideri reali delle comunità siciliane”.
All’incontro sono intervenuti come rappresentanti istituzionali Maria Letizia Di Liberti (dirigente generale della famiglia e delle politiche sociali) e Rosalia Pennino (assessore comunale alle attività sociali e socio-sanitarie). A dare il loro contributo sono stati pure alcuni rappresentanti sindacali dell’Osservatorio paritetico regionale.
“Il futuro della cooperazione sociale possiamo pensarlo – ha sottolineato Massimo Ascàri, vicepresidente nazionale Legacoopsociali con delega al lavoro – in alcune dimensioni semplificate. La prima è il tema legato alla necessità forte di un cambio di atteggiamento nei nostri confronti da parte della Pubblica Amministrazione. Questa, negli anni ha prodotto un abbassamento del nostro ruolo che, purtroppo, ci ha ridotto più a dei fornitori di servizi che partner di scelte condivise. In questo contesto anche i contenuti del confronto sono diventati solo negoziati economici piuttosto che un vero e proprio partenariato basato sulla comune programmazione delle attività socio assistenziali ed educative attraverso una lettura condivisa dei fabbisogni. Pertanto, bisogna riattivare il circuito virtuoso che passa dalla dignità dei lavoratori. Per fare ciò, occorre sedersi insieme nei tavoli tecnici per concordare azioni concrete per il bene di tutto il Paese. Inoltre, un altro aspetto importante e molto trascurato è quello di dare la giusta visibilità al valore e alla bellezza delle attività che vengono portate avanti dalle cooperative”.
“La costruzione del Futuro è un atto del presente – ha detto, infine, Eleonora Vanni, presidente nazionale Legacoopsociali -. Tra i temi da affrontare ci sono principalmente il lavoro e l’aggiornamento del sistema scolastico e della formazione nel quadro della transizione digitale. Il tema centrale resta, però, la relazione con le Pubbliche Amministrazioni che deve essere generativa e basata sul rispetto e la fiducia reciproca delle identità. Ciò significa riconoscere e valorizzare i lavoratori della cooperazione sociale. Dobbiamo partire dalla piena dignità di chi lavora dentro il mondo cooperativo. Pertanto, abbiamo bisogno di una risposta di sistema che connetta impresa sociale, innovazione e territorio. Crediamo in un dialogo costruttivo che porti ad azioni concrete per il bene del Paese”. Durante la giornata è stato riconfermato, per elezione diretta dei soci, Giuseppe Filolo nel ruolo di coordinatore regionale di Legacoopsociali.