Presentati i primi risultati del progetto “Recupero, Conservazione e Caratterizzazione delle Risorse Genetiche equine ed asinine siciliane”, che vede l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, ente capofila, con la collaborazione dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, , delle Università di Catania, il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) e Messina, Dipartimento di Scienze Veterinarie. L’obiettivo del progetto finanziato con la Misura 10.2.b “Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura” del Piano di Sviluppo Rurale per la Sicilia 2014-2022, è quello di sviluppare un Piano di conservazione per le razze di equidi già riconosciute (cavallo Sanfratellano, Cavallo Puro Sangue Orientale, Asino Pantesco e Asino Ragusano) e un Piano di caratterizzazione per i Tipi Genetici Autoctoni (TGA) che non hanno ancora dignità di razza, tra questi l’asino Grigio Siciliano, di cui si contano poche decine di esemplari. Lo scorso aprile, dopo circa 20 anni di iter, è finalmente arrivato il tanto atteso riconoscimento per il Cavallo Siciliano.
La giornata divulgativa dedicata all’Asino Grigio Siciliano si è tenuta a Masseria Specchi, all’interno della Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande (SR), dove sta crescendo un piccolo allevamento di asini grigi, gestito dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale con il supporto dell’Istituto Incremento Ippico, che momento conta 7 capi, tra cui i piccoli Violetta e Vasco dell’Anapo nati nel mese di luglio 2024.
“Le risorse sia intellettuali che economiche intercettate dall’istituto mediante il PSR hanno una duplice valenza – ha evidenziato il Commissario Straordinario Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, Ignazio Mannino – quella di ricerca, tutela e conservazione della razza e del miglioramento genetico ma anche di sviluppo del territorio. La salvaguardia dell’Asino grigio, in questo specifico caso, diventa strettamente connessa alla straordinaria cornice culturale, storica e paesaggistica di questo territorio”.
I risultati delle attività progettuali sono stati esposti dai due responsabili scientifici del progetto, Salvatore Bordonaro, (Di3A) UNICT, e Alessandro Zumbo, dipartimento Scienza Veterinarie UNIME.
“I dati raccolti fino a questo momento confermano che la popolazione dell’asilo grigio in Sicilia è presente, grazie ad un gruppo di allevatori appassionati che sono riusciti a conservarla. Con questo progetto abbiamo intrapreso un percorso virtuoso– ha sottolineato il professore Bordonaro – soprattutto trovando disponibilità negli allevatori che detengono le fattrici e alcuni stalloni per continuare ad accoppiarli e soprattutto ad rassicurare lo scambio genetico fra stalloni. La parola chiave è organizzare le monte per mantenere la variabilità genetica e da qui a un anno probabilmente scopriremo, non solo altri gruppi di grigi ma soprattutto maschi in grado di lasciare la loro traccia genetica. La caratterizzazione genetica ci dà l’idea della variabilità genetica intra gruppo per poter indirizzare in base alle fattrici qual è lo stallone migliore. La speranza quindi è che si arrivi ad una numero importante. La possibilità che da il progetto di avere insieme sia la caratterizzazione genetica che la caratterizzazione morfologica è lo strumento utile per poi presentare la relazione tecnica al Ministero assieme all’Anareai, l’ente che gestisce i libri genealogici delle razze autoctone di cavalli e di asini italiane a rischio distinzione, per poter dare dignità di razza anche all’Asino Grigio Siciliano”.
“Per quanto riguarda, invece, le razze già riconosciute, tutte razze a rischio di estinzione, è stato fatto da una parte la caratterizzazione genetica di trovare un contributo utile per controllare la variabilità, dall’altro una caratterizzazione morfologica – ha proseguito Alessandro Zumbo, UNIME, “le eventuali variazioni morfologiche riscontrate che si sono avute nel corso degli anni, stanno riguardando soprattutto il cavallo Sanfratellano. Dalle prime indagini abbiamo potuto appurare che, rispetto allo standard di razza che viene proposta attualmente, ci sono delle differenze morfologiche rilevanti quindi con l’Anareai stiamo prospettando la possibilità di poter rendere più attuale quello che lo standard di razza del cavallo sanfratellano”. Intervenuti anche Morena Carlentini, dottoranda del Di3A, sulla caratterizzazione genetica della biodiversità asinina siciliana e Carla Mainenti, veterinaria dell’Istituto Incremento Ippico, sugli aspetti riproduttivi.
Sono intervenuti Giancarlo Perrotta, dirigente Servizio 16 provincia Siracusa, Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale; Michelangelo Bentivegna, direttore dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, i sindaci di Cassaro, Mirella Garro, di Buscemi, Michele Carbè, l’assessore alla Pubblica Istruzione di Sortino, Milena Tuccitto.
Nell’occasione, è stato presentato anche il progetto formativo-creativo “Alla scoperta della Valle Incantata” che coinvolge gli alunni delle scuole primarie del Comprensorio, rappresentati da Gloriana Russitto, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo G. M. Columba.