Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna di Palermo, la Uil Pubblica Amministrazione denuncia criticità nella gestione e avvia azioni legali: “Buoni pasto ingiustamente negati ai lavoratori”

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Profonda insoddisfazione viene espressa dal segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Palermo Alfonso Farruggia in merito alla gestione dell’Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna del capoluogo siciliano.
Il sindacato denuncia da tempo diverse criticità che compromettono il benessere lavorativo e l’efficienza amministrativa.
“Criticità che abbiamo sempre evidenziato – spiega il segretario – e che non sono mai state risolte: ecco perché abbiamo intrapreso iniziative legali e di protesta”.
In una nota trasmessa alla dirigente, la UILPA ha sottolineato anche la mancanza di risposte tempestive e adeguate relativamente ad alcune istanze fondamentali per il personale.
L’ultimo dei disagi su cui si concentrano le azioni del sindacato riguarda i buoni pasto.
Secondo Alfonso Farruggia, ci sarebbe un grave errore interpretativo da parte della Direzione in merito alle normative contrattuali che riguardano i buoni pasti spettanti ai lavoratori, privati del beneficio ingiustamente.
“A seguito di ripetute sollecitazioni rimaste inascoltate – afferma – la UILPA ha deciso di agire a tutela dei propri iscritti”.
All’avvocato Filippo Buttà, legale dell’organizzazione, è stato affidato il compito di avviare azioni finalizzate al recupero delle somme dovute a diciassette lavoratori.
Quello dei buoni pasto, tuttavia, non è il solo problema che la sigla sindacale evidenzia.
Il segretario generale, infatti, di recente ha posto l’accento sull’inadeguatezza degli attuali spazi lavorativi: gli uffici, infatti, risultano insufficienti ad accogliere un organico in costante crescita che, a partire dal mese di gennaio 2025, sarà ulteriormente rinforzato dall’arrivo di ventinove nuovi funzionari di servizio sociale e pedagogico, per i quali non è stata pianificata, a oggi, alcuna soluzione logistica adeguata.
“Nonostante le ripetute richieste di confronto per valutare soluzioni alternative – aggiunge Alfonso Farruggia –  quali la ricerca di nuovi locali, la dirigenza si è mostrata del tutto inerte: il ricorso al lavoro agile, sebbene utile in alcuni casi, non può rappresentare l’unica risposta al problema degli spazi”.
A lanciare l’allarme è stato lo stesso esponente sindacale.
“Se non si interviene immediatamente –precisa – si rischia una vera e propria catastrofe organizzativa: il nostro dovere è prevenirla e denunciarla”.
Un ulteriore punto critico riguarda la gestione delle risorse umane: secondo le testimonianze raccolte dal sindacato, sarebbe poco trasparente e imparziale e ciò provocherebbe un incremento della conflittualità interna.
“Nonostante una condanna per comportamento antisindacale – osserva Alfonso Farruggia – la dirigenza non ha adottato alcuna misura concreta per migliorare il clima lavorativo, come la somministrazione di questionari per la valutazione dello stress lavoro-correlato, per esempio”.
In considerazione di tutto ciò, il segretario ha annunciato che la delegazione della UILPA non parteciperà alla riunione sindacale prevista per il 3 dicembre prossimo, in segno di protesta.
Una decisione che non ostacolerà la liquidazione delle somme relative al fondo di sede per gli anni 2021 e 2022 dovute al personale, i cui ritardi hanno già arrecato notevoli disagi ai lavoratori.
“La UILPA auspica da parte della nuova Dirigenza – conclude  – che subentrerà a seguito della nomina dell’attuale dirigente a direttore generale penitenziario, responsabilità e sensibilità per affrontare le numerose problematiche lasciate irrisolte”.

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